di Marinella Correggia
da www.lantidiplomatico.it
Non solo la dittatura del dollaro si mantiene a suon di bombe, ma a loro volta i petrodollari alimentano la violenza.
Per quale sortilegio la maggioranza delle nazioni è tuttora succube del dollaro, imposto da un ristretto gruppo di Stati privilegiati, onnipotenti, abituati a fare terra bruciata e guerre impunite pur di mantenerlo come moneta di riserva internazionale? Come mai questa dittatura finanziaria non è ancora stata vinta, nemmeno in un mondo sempre più – per fortuna – multipolare? Come mai se il Bhutan deve commerciare con il Vietnam – per dire -, gli tocca sempre passare per il biglietto verde?
Il sortilegio si chiama: mancanza di unione. Chi negli ultimi decenni ha provato a sottrarsi a dollari e petrodollari lo ha fatto da solo e in ordine sparso, pagando dunque con la distruzione bellica, o pesanti sanzioni, o forti destabilizzazioni o tutto questo insieme. Proprio come successe al presidente rivoluzionario del Burkina Faso Thomas Sankara il quale poco prima di essere assassinato, nel 1987, aveva invano esortato gli altri capi di Stato africani: «Dobbiamo dirlo tutti insieme, che non possiamo pagare il debito. Se il Burkina Faso rifiuta da solo di pagare, io non sarò più qui alla prossima conferenza!» Infatti non ci fu.