Un milione di persone tornate ad Aleppo

da ilpartitocomunistaitaliano.it

Qualche giorno fa il sito del quotidiano cattolico Avvenire riportava la notizia secondo cui, dopo quattro anni di efferatezze jihadiste, un milione di persone originarie di Aleppo è tornata nella città “liberata” a festeggiare la ricorrenza del Natale. Ovviamente notizie del genere non le troviamo sui principali organi di stampa né le ascoltiamo nei nostri canali tv. Ad esempio l’altro ieri abbiamo dovuto constatare che nel telegiornale serale, dopo che la notizia della morte del cantante George Michael aveva preso ben 16 minuti, è stato dedicato un minuto e mezzo (sì, proprio un minuto e mezzo) agli sviluppi della tragica vicenda che ha visto il coro dell’Armata rossa perire in quello che ad oggi è definito un incidente aereo. Poco più di un minuto di libera uscita, prima di riprendere subito dopo il quotidiano rosario dei bombardamenti russi e delle truppe di Assad. In questo modo la realtà viene capziosamente capovolta: ciò che è vissuto come una liberazione dalla barbarie jihadista (di cui le fosse comuni trovate dalle truppe russe, piene di bambini trucidati, sono l’ennesima raccapricciante testimonianza) diviene per i teleutenti occidentali una condannabile aggressione bellica di siriani e russi contro non meglio precisati “ribelli”. La triste realtà è che abbiamo a che fare non solo con assassini ma anche con squallidi bugiardi. L’importante è che gli abitanti di Aleppo si riapproprino della loro città e, dopo tanto patire, si godano l’albero di Natale più grande della Siria.

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