Solidarietà antimperialista

soldati marcia bassodi Pedro Guerreiro, Segreteria del Partito Comunista Portoghese | da avante.pt

Traduzione di Marx21.it

Tra le linee centrali dell’offensiva dell’imperialismo c’è il sistematico attacco alla sovranità dei popoli e, particolarmente, a stati che, affermando e difendendo la propria sovranità e indipendenza nazionali, rappresentano in qualche modo un fattore di contenimento dell’imposizione del potere egemonico dell’imperialismo, in particolare dell’imperialismo nordamericano.

Nel quadro dell’approfondimento della crisi strutturale del capitalismo, l’imperialismo vuole contrastare il processo di riaggregazione delle forze su scala mondiale, cercando di contenere e sconfiggere processi diversificati di affermazione sovrana e di cooperazione tra stati, che si inseriscono nella lotta più generale dei lavoratori e dei popoli per la realizzazione dei loro diritti e sovranità.

Nella sua azione destabilizzante e interventista che mira a ostacolare e, anche, ad impedire l’esercizio della sovranità nazionale, gli USA e le grandi potenze dell’UE, accompagnate dal seguito dei loro sottoposti, utilizzano ogni genere di misure di carattere politico, diplomatico, finanziario, economico, militare e ideologico – se possibile da giustificare con la strumentalizzazione degli organi delle Nazioni Unite – molto spesso in violazione flagrante dei principi della Carta dell’ONU e del diritto internazionale.

Operazioni di destabilizzazione e interventi che – esacerbando contraddizioni e problemi e strumentalizzando manifestazioni di malcontento e sentimenti di indignazione – sono preceduti e accompagnati da sistematiche campagne di manipolazione mediatica con cui si cerca di demonizzare e isolare le loro vittime e nascondere i reali obiettivi e le brutali conseguenze della loro azione aggressiva, con l’intento di rendere difficile la loro denuncia e condanna e di ostacolare l’espressione della solidarietà antimperialista.

A tal scopo, si monta ogni genere di provocazione, si favorisce il travisamento della realtà, la disinformazione, si provocano situazioni di caos, si usano le cosiddette ONG, si promuovono gruppi interni e la loro azione violenta, cercando di provocare la naturale risposta dello Stato allo scopo di utilizzarla per “giustificare” la scalata dell’ingerenza esterna: vanno ricordate le teorie della destabilizzazione di Gene Sharp applicate in diversi paesi, come la Jugoslavia, la Libia, la Siria, l’Ucraina, il Venezuela e che alcuni aspirano ad utilizzare in Angola.

Responsabili per tutti i grandi conflitti militari di oggi, gli Stati Uniti, la NATO, le grandi potenze dell’UE portano avanti un vasto e multiforme insieme di operazioni di destabilizzazione e aggressione contro stati sovrani. In tutto il mondo si constata la loro scalata allo scontro: dalle guerre di aggressione nel Medio oriente e in Asia Centrale all’offensiva destabilizzante in America Latina, dai processi di destabilizzazione e ricolonizzazione in Africa all’avanzata della NATO verso l’Europa dell’Est, che ha come obiettivo la Federazione Russa, e alla crescente militarizzazione dell’Asia-Pacifico, con di mira la Cina.

Non mancano i pretesti per giustificare l’azione illegale e criminale dell’Imperialismo: “diritti umani”, “armi di distruzione di massa”, “lotta contro il terrorismo”, “lotta alla corruzione”… – i milioni di vittime, la negazione del soddisfacimento dei bisogni essenziali a milioni di esseri umani, il dramma di milioni di sfollati e rifugiati sono testimonianza di ciò che le operazioni di destabilizzazione e aggressione effettivamente rappresentano.

La lotta e la resistenza dei popoli all’offensiva dell’imperialismo non richiedono l’associazione alle sue campagne di destabilizzazione e aggressione, ma la solidarietà di tutti coloro che difendono la pace e il diritto dei popoli a decidere del proprio destino – come sarà espresso alla Festa di Avante! (la tradizionale Festa dei comunisti portoghesi, in corso dal 2 al 4 settembre, ndt).