da “Avante”, settimanale del Partito Comunista Portoghese | Traduzione a cura di Marx21.it
Dopo essere stati obbligati a battere in ritirata dall’esercito siriano, i gruppi armati responsabili della violenza nel paese scommettono sugli attentati terroristici. Parallelamente, emergono nuovi elementi sull’ingerenza imperialista in Siria e sulla campagna di intossicazione pubblica messa in atto dai mezzi di comunicazione arabi e degli USA con l’obiettivo di manipolare gli avvenimenti degli ultimi mesi.
Secondo le informazioni diffuse dalle agenzie di notizie, le autorità siriane hanno registrato, solo tra il 21 e il 27 marzo, vari atti terroristici consumati o in preparazione. Tra le azioni attribuite ai gruppi armati c’è il sabotaggio di un condotto petrolifero nella provincia di Homs e di una infrastruttura simile di trasporto del gas nei dintorni della città di Deir Ezzor, a cui si aggiunge l’attentato contro un autocarro, sempre nella provincia di Homs, e l’esplosione di una auto-bomba vicino all’ospedale militare nella capitale, Damasco.
Sventate dalle forze di sicurezza siriane sono state, nello stesso periodo, iniziative simili contro l’autostrada che collega Damasco a Daraa (già colpita da un attentato compiuto a metà marzo), e contro la residenza studentesca della Facoltà di Agronomia di Aleppo.
Turchia, CIA e Mossad sul terreno
Per attuare questo tipo di azioni, le bande di mercenari godono dell’appoggio della Turchia e dei servizi segreti imperialisti, sostiene il regime di Bashar al Assad.
Il governo di Damasco ha ripetuto questa accusa e, in verità, i fatti sembrano dargli ragione. Ancora lo scorso 27 marzo, l’esercito regolare siriano ha impedito un nuovo tentativo di infiltrazione di mercenari nel suo territorio (Prensa Latina 27.03.2012).
L’operazione è culminata in combattimenti nella provincia di Idleb, vicino alla frontiera con la Turchia., paese che, secondo i rapporti delle autorità siriane, citati dall’Agenzia SANA, presta supporto agli insorti. Alcuni dei feriti sono stati persino assistiti da squadre mediche turche presenti sul posto.
Nel frattempo, l’esercito siriano ha sequestrato mitragliatrici e fucili con mirini telescopici, lanciarazzi, munizioni, equipaggiamento per le comunicazioni, esplosivo, detonatori e giubbotti antiproiettile abbandonati dal gruppo criminale.
In precedenza, il 21 marzo, l’esercito libanese aveva sventato un altro tentativo di infiltrazione nel paese, catturando due individui che trasportavano 150 chilogrammi di sostanze chimiche usate nella fabbricazione di bombe (Prensa Latina 22.03.2012).
Inoltre, emergono altri indizi del coinvolgimento dei servizi segreti occidentali nelle azioni dei membri del cosiddetto Esercito Siriano Libero. La Cham Press ha riferito di informazioni appurate dal giornale turco Ledenkl, che sostiene che la CIA e il Mossad sono coinvolti nella preparazione dei più recenti attentati a Damasco e Aleppo.
Il canale Russia Today (RT), da parte sua, va oltre e cita dati rilevati da Wikileaks secondo i quali l’ex direttore di Blackwater, James Smith, si è presentato alla società Stratfor come un ex agente della CIA disponibile ad aiutare l’opposizione a rovesciare il governo siriano, esattamente come aveva fatto per il Consiglio Nazionale di Transizione in Libia.
Campagna mediatica sempre più chiara
Nel frattempo, la televisione statale siriana denunciava la CNN come strumento di intossicazione dell’opinione pubblica rispetto agli avvenimenti nella nazione araba.
Secondo le inchieste promosse dall’emittente di Damasco, i giornalisti della catena nord americana che hanno filmato l’esplosione di un oleodotto nella città di Homs avevano in precedenza coordinato il lavoro con i sabotatori, il che, in pratica, dimostra la complicità con un atto terroristico.
Il risultato è stato che, mentre il giornalista Arwa Damon riferiva per la CNN che l’oleodotto veniva attaccato dall’esercito siriano (una menzogna, dal momento che si trattava di un sabotaggio terrorista), Neil Hallsworth, ex commando dei marines arrivato dall’Iraq, filmava il fumo nero per attribuire veridicità alla storia.
Le denunce di manipolazione della realtà operata dai mezzi di comunicazione occidentali vengono persino da dove meno ce lo si aspetta..
Nella terza settimana di marzo, l’agenzia di notizie del Vaticano, Fides, ha informato che un gruppo armato dell’opposizione legato ad al Qaeda aveva assassinato un gruppo di cristiani siriani. Il gruppo era stato sequestrato ad Homs da mercenari e in seguito abbattuto, secondo fonti ecclesiastiche siriane riprese da Fides.
I corpi sono stati rinvenuti con le mani legate dietro la schiena e l’agenzia di notizie siriana SANA afferma che le immagini delle vittime sono state trasmesse da Al Jazeera e Al Arabiya come prove della violenza delle autorità siriane contro il loro stesso popolo.
Come ha dichiarato monsignor Giuseppe Nazzaro, vicario apostolico di Aleppo, i crimini orrendi commessi dai gruppi estremisti e terroristi cominciano a rompere la barriera del silenzio montata dai mezzi di comunicazione occidentali in sintonia con Al Jazeera e Al Arabiya.