da Global Research | Traduzione di Gabriele Picelli per http://www.times.altervista.org/
Una delegazione di ribelli siriani ha stretto un accordo con le autorità di Pristina per scambiare conoscenze sulla guerra partigiana. L’opposizione siriana sta inviando militanti in Kosovo per adottare tattiche e per essere addestrati a estromettere il regime del presidente Bashar Assad.
L’Associated Press rivela che il 26 aprile, al ritorno dagli Stati Uniti, una delegazione di membri dell’opposizione siriana ha fatto tappa a Pristina per tenere colloqui su come impiegare in Siria le conoscenze dell’ Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK, o KLA).
Finora la male organizzata opposizione siriana non si è dimostrata in grado di auto-organizzarsi per formare un fronte stabile contro le forze del presidente Assad.
Le tattiche terroristiche utilizzate dai combattenti consentono loro di uccidere funzionari dell’esercito e del governo, ma non sono utili a mantenere le posizioni contro un esercito regolare.
“Siamo venuti qui per imparare. Il Kosovo ha già compiuto questo cammino e possiede un’esperienza che potrebbe esserci molto utile,” afferma il capo della delegazione siriana Ammar Abdulhamid, attivista dei diritti umani e dissidente nato in Siria. “Soprattutto vorremmo sapere in che modo gruppi armati sparsi si sono infine organizzati nell’UCK.”
I leader dell’opposizione siriana hanno promesso di riconoscere subito il Kosovo una volta preso il potere nel paese.
“Come coalizione di opposizione abbiamo la vitale necessità di combattimenti congiunti,” ha sottolineato Ammar Abdulhamid, da tempo avversario del presidente della Siria Bashar Assad. Nel 2005 lasciò la Siria per stabilirsi negli Stati Uniti.
Il campo d’addestramento al confine tra Albania e Kosovo che ha accolto i partecipanti siriani, era stato inizialmente organizzato dagli Stati Uniti per aiutare l’ UCK nell’addestramento dei suoi combattenti.
L’ Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK) è stato per anni considerato dagli Stati Uniti un’organizzazione terroristica, finché nel 1998 senza alcuna spiegazione è stato tolto dalla lista dei terroristi. L’ UCK era solito avere tra le sue fila fino al 10 percento di combattenti minorenni.
Ci sono state numerose segnalazioni di contatti tra l’UCK e Al-Qaida, di armi ricevute da questa organizzazione terroristica, del fatto che i suoi militanti sono stati addestrati nei campi di Al-Qaida in Pakistan, e persino di avere tra le proprie fila membri di Al-Qaida nei combattimenti contro i serbi.
Nel 1998-1999, i separatisti del Kosovo iniziarono un conflitto armato con Belgrado per separare la regione del Kosovo dalla Serbia. La guerra nella regione fu contraddistinta da efferatezza di massa e da esecuzioni tra la popolazione civile. La maggior parte dei serbi che vivevano in Kosovo diventarono rifugiati.
Nel 2008, 10 anni dopo l’inizio del conflitto armato con la Serbia, il Kosovo proclamò unilateralmente l’indipendenza da Belgrado. L’indipendenza del Kosovo è stata riconosciuta dai principali paesi occidentali, da gran parte dei membri della NATO e da paesi collegati al blocco.
Sembra che i medesimi orrori ai quali si è assistito nel corso della guerra in Kosovo siano in fase di preparazione per la popolazione multi- confessionale siriana da parte dell’ islamico Esercito Siriano Libero (FSA), addestrato nel Kosovo musulmano nel cuore dell’Europa.
La fazione dell’Esercito di Liberazione Siriano, che di fatto ha costituito la delegazione in Kosovo, da oltre un anno sta combattendo contro l’esercito siriano. Questa situazione di stallo è costata oltre 9.000 vite, di cui circa la metà tra militari siriani, tutori della legge e funzionari.
Di recente le milizie sono state cacciate dalle città siriane e dalle loro posizioni lungo il confine turco-siriano. Non essendo in grado di arrivare da solo a una svolta per rovesciare il presidente Bashar Assad, l’Esercito di Liberazione Siriano si è rivolto ai suoi finanziatori stranieri per iniziare un intervento militare in Siria.
Fonte: Global Research 04.05.2012