di D.C. | da http://www.articolotre.com/
Secondo l’associazione Human Rights Watch l’opposizione siriana si starebbe macchiando di atroci violazioni dei diritti umani ai danni dei fedeli di Assad. Si parla di esecuzioni sommarie, torture e rapimenti, effettuati nel silenzio dei media internazionali.
Da un anno a questa parte nei media internazionali sembra andare in onda sempre lo stesso film riguardo alla Siria, un film che parla di immani atrocità perpetrate dal presidente Bashar al-Assad e dai suoi sodali nei confronti della popolazione civile inerte. In questo “film” gli oppositori di Assad vengono dipinti come giovani assetati di libertà e democrazia, mentre i cosiddetti lealisti vengono dipinti come mercenari assetati di sangue; insomma un pò una versione riadattata di quanto è stato trasmesso sulla Libia circa un anno fa.
Sulla Libia si scoprì poi con qualche mese di distanza che non tutti i ribelli contrari a Gheddafi erano dei “santi”, anzi. Con colpevole ritardo i media hanno scoperto che tra loro vi erano estremisti islamici, terroristi, e uomini che si sono macchiati di torture e gravi persecuzioni ai danni di civili e persone di colore.
A suonare il campanello d’allarme su quanto starebbe accadendo in Siria ci ha pensato l’organizzazione Human Rights Watch (Hrw),che oggi ha mandato una lettera aperta al Consiglio Nazionale Siriano (Cns) per segnalare che elementi armati dell’opposizione avrebbero compiuto gravi violazioni dei diritti umani contro la popolazione siriana. Membri del Cns si sarebbero macchiati di torture, esecuzioni sommarie e senza processo, rapimenti e violenze di vario genere ai danni dei membri dei servizi di sicurezza dei sostenitori di Assad. “Le tattiche brutali del governo siriano non possono giustificare abusi da parte dei gruppi dell’opposizione”, ha affermato Sarah Leah Whitson, responsabile di Hrw per il Medio Oriente. Il vero problema sembra essere che all’interno del Cns non ci sarebbero solo gruppi organizzati ma anche alcune brigate incontrollabili prive di una struttura di comando organizzata e che non seguono gli ordini provenienti dal Cns. In ogni caso i vertici del Cns, secondo la Human Right Watch, avrebbero comunque la piena responsabilità di quanto successo e dovrebbero assumersi l’incarico di condannare gli abusi.
Hrw ha anche spiegato di aver sentito da un attivista dell’opposizione chiamato “Mazen” che un gruppo denominato Abu Issa nel villaggio di Taftanaz, nella provincia di Idlib, avrebbe rapito e torturato a morte tre persone che hanno lavorato per il governo di Damasco. Sempre Hrw ha riferito che a Saraqeb, sempre nella provincia di Idlib, alcuni residenti hanno denunciato rapimenti a scopo di estorsione da parte del battaglione Al Nur, un gruppo dell’opposizione salafita. Nel video qua sotto preso da Russia Today è possibile prendere visione di alcune delle violenze commesse dai ribelli siriani nei mesi scorsi.
Hrw ha inoltre sottolineato di aver esaminato oltre 25 video posti su Youtube in cui sarebbero stati immortalati membri dei servizi di sicurezza catturati dai rivoltosi costretti a confessare presunti crimini. In almeno 18 di questi video i prigionieri hanno presentato chiari segni di violenza fisica, al punto da indurre a parlare di abusi e torture. Infine Human Rights Watch ha riferito di due casi di esecuzioni di membri di forze governative fatti prigionieri. Tra questi, un presunto appartenente alle milizie del regime Shabiha che appare impiccato ad un albero in un video su Youtube del 4 febbraio. Nel commento si afferma che l’uomo è stato giustiziato dal battaglione Kafr Takharim, appartenente all’Els.I ribelli immortalati nel video sarebbero tutti a volto coperto e ben armati, una immagine ben lontana dai civili inermi che sono stati dipinti, in modo un pò troppo frettoloso, dai media occidentali.