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Ancora una volta quella vecchia volpe di Vladimir Putin ha colto tutti di sorpresa e dopo aver incassato il successo militare conseguito in sei mesi di operazioni militari in Siria annuncia il ritiro di gran parte delle sue forze.
“Credo che la missione delle Forze armate russe in Siria sia terminata. Ho ordinato di iniziare il ritiro di gran parte dei nostri militari, a partire da domani”, ha detto ieri Putin in un incontro con i ministri di Difesa ed Esteri Serghei Shoigu e Serghei Lavrov.
Dopo i successi conseguiti in 9 mila missioni aeree di attacco (400 centri abitati e 3.800 miglia di territorio siriano riconquistati) e la sostanziale tenuta della tregua varata a fine febbraio (nonostante almeno 208 violazioni denunciate da Mosca e Damasco) tra le forze governative siriane e i ribelli non jihadisti, il Cremlino sembrerebbe così voler lasciare spazio alla diplomazia puntando a ricoprire un ruolo più politico non solo nella crisi siriana ma in tutto lo scenario mediorientale.