di Andrew Korybko
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
L’Ucraina vuole la guerra con la Russia a causa di una combinazione di fattori interni e internazionali, ma un tale scenario sarebbe disastroso per il paese dell’Europa orientale e servirebbe solo gli interessi di alcuni membri dell’élite politica e dei loro patroni stranieri.
Il mondo intero sta guardando con il fiato sospeso per vedere se l’Ucraina e la Russia entreranno in guerra per il Donbass, come molti temono possa accadere a causa dei recenti eventi. Ho chiesto in un moi articolo se “i vaccini sono la vera forza motrice dietro l’ultima destabilizzazione del Donbass”, sottolineando il grande interesse strategico che gli Stati Uniti hanno nel provocare una crisi che metterebbe una pressione politica senza precedenti sull’UE per non comprare lo Sputnik V della Russia, come i membri principali del blocco stanno considerando al momento, manon c’è solo questo ai livelli strategici più bassi.
L’Ucraina vuole la guerra con la Russia a causa di una combinazione di fattori interni e internazionali, compreso il desiderio della sua élite dirigente di distrarre il popolo da una serie di crisi interne. Questi includono i suoi sforzi per eliminare l’opposizione sempre più popolare attraverso una serie di cacce alle streghe, attirare aiuti finanziari occidentali di emergenza per facilitare la ripresa della loro economia in difficoltà e forse diventare abbastanza importante per l’Occidente da poter finalmente ricevere i tanto necessari vaccini per la loro popolazione che finora gli sono stati negati per ragioni inspiegabili. Inoltre, la potente influenza delle milizie ultra-nazionaliste (fasciste) non può essere ignorata.
Sul fronte internazionale gli Stati Uniti certamente cercano di causare problemi alla Russia in qualsiasi modo e ovunque sia possibile. Nel contesto attuale, qualsiasi “guerra di continuazione” nel Donbass potrebbe in teoria imporre costi finanziari inaspettati al paese, tra le potenziali conseguenze questo servirebbe anche da pretesto per ulteriori sanzioni. In generale gli Stati Uniti potrebbero anche sperare di poter manipolare l’ottica del conflitto che stanno probabilmente cercando di provocare per spingere la Germania a ritirarsi dal suo accordo per finire il gasdotto Nord Stream II, per quanto improbabile possa essere questo risultato.
L’élite politica ucraina e i loro patroni stranieri sarebbero gli unici possibili beneficiari di un tale conflitto, se fosse innescato con successo dagli Stati Uniti, tuttavia anche loro potrebbero subire un contraccolpo nel caso in cui le forze armate ucraine e le milizie ultranazionaliste (fasciste) loro alleate siano battute sul campo di battaglia. Di fronte a questo probabile scenario, Kiev potrebbe richiedere urgentemente il sostegno della NATO, anche se non è chiaro se questo arriverà, e se sì, in che misura e se ci sarà un mandato per combattere direttamente i ribelli filo-russi e forse anche la Russia stessa se dovesse intervenire per proteggere il suo confine e i suoi cittadini.
Quello che è certo a questo punto è che l’Ucraina vuole la guerra. Questo è evidenziato non solo dagli argomenti precedenti, ma anche dal suo negoziatore capo sul Donbass che ha chiesto che la sede dei colloqui di Minsk sia spostata dalla Bielorussia a un altro posto come la Polonia, nonostante quest’ultima sia indiscutibilmente un attore di parte in questo conflitto. Questo significa che Kiev non è interessata a continuare a perseguire una risoluzione pacifica della guerra civile, cosa che era in realtà evidente a tutti gli osservatori obiettivi già da un bel po’, dato che è stato proprio il governo ucraino a rifiutarsi di attuare pienamente gli accordi di Minsk.
I ribelli filo-russi e il vicino russo che politicamente (e secondo alcuni rapporti discutibili, militarmente) li sostiene da tempo chiedono a Kiev di concedere al Donbass lo status speciale che il governo ucraino ha precedentemente accettato a seguito degli accordi di Minsk . Gli Stati Uniti hanno costantemente spinto il loro cliente ucraino a non attuare le riforme politiche promesse al fine di mantenere lo status del paese come una spina nella guerra ibrida al confine con la Russia che potrebbe continuare a erodere progressivamente i suoi legittimi interessi di sicurezza ed esserne esacerbata.
L’attuale tempistica delle ultime provocazioni anti-Donbass sostenute dagli Stati Uniti dell’Ucraina è collegata al successo, secondo quanto riferito, della “diplomazia dei vaccini” russa con l’UE, al quasi completamento del Nord Stream II, alla serie di crisi interne dell’Ucraina, ma anche all’ascesa al potere di Biden. Secondo quanto riferito, il presidente e la sua famiglia hanno una storia di rapporti di corruzione con l’Ucraina, il che conferisce loro interessi acquisiti per sostenerla militarmente al di là di qualsiasi altro leader statunitense avrebbe potuto promettere in una situazione del genere. Questo a sua volta aumenta il pericolo per la Russia poiché Biden nello scenario peggiore potrebbe fare l’impensabile schierando truppe da combattimento statunitensi nell’Ucraina orientale.
Come si può vedere, l’Ucraina vuole la guerra per i suoi motivi egoistici, ma non avrebbe alcuna possibilità realistica di provocarla se non fosse per il sostegno degli Stati Uniti e in particolare della famiglia Biden. Nessun altro, men che meno la Russia, vuole che un altro conflitto esploda nell’Ucraina orientale, ma Mosca difenderà i suoi legittimi interessi di sicurezza legati al suo confine internazionale e la sicurezza dei suoi cittadini nel Donbass se la situazione presto dovesse peggiorare. Kiev rischia quindi di aprire il vaso di Pandora a causa della sua febbrile marcia verso la guerra e mentre gli Stati Uniti e la Russia potrebbero non scontrarsi, l’Ucraina alla fine potrebbe collassare.