Fino ad ora il governo italiano si è pronunciato, almeno a parole, per una “soluzione politica della crisi siriana”: ma la situazione è in movimento, crescono le pressioni per un intervento militare “umanitario” della NATO o di alcuni paesi più oltranzisti.
Non possiamo che chiedere e auspicare che nel governo e nel Parlamento italiano prevalgano le forze che non intendono compiere l’ennesima violazione dell’art. 11 della Costituzione, o l’ennesima violazione della Carta dell’ONU che vieta ogni intervento militare non autorizzato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
L’opposizione di Russia e Cina (con diritto di veto) all’intervento militare, ed anche quella di numerosi altri importanti paesi (tra cui i BRICS e la stessa Germania) impedisce allo stato attuale un intervento con copertura ONU. Ma è evidente che Usa, Israele, Francia e Gran Bretagna stanno valutando altre ipotesi di intervento.
Lavorare in queste ore, in questi giorni, per far prevalere e consolidare una posizione dell’Italia contraria alla guerra, è quello che le forze di pace del nostro paese, comunque collocate, possono fare per evitare il precipitare della situazione.
A questo serve anche la campagna di contro-informazione sull’uso di armi chimiche in Siria, su cui – come comunisti italiani – cerchiamo, insieme ad altre forze, di dare il nostro modesto contributo contro le manipolazioni della propaganda di guerra, che sempre precede e prepara ogni conflitto.
Fausto Sorini e Maurizio Musolino
Dip. Esteri Pdci