da Solidnet.org – www.solidnet.org
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Mentre si intensificano i preparativi per trasfondere nelle manifestazioni del 1° maggio la sfida contro il sistema capitalista e il governo reazionario, il TKP ha deciso di organizzare un’azione di massa sul confine con la Siria per resistere alle politiche aggressive del governo Erdogan.
La classe dominante ha reagito all’iniziativa con un’insieme di stolte misure straordinarie, a cui i militanti del TKP hanno risposto in vari modi in tutto il paese. Di seguito la dichiarazione del CC del Partito Comunista di Turchia (TKP). Domenica 15 aprile, il TKP ha condotto una “Campagna per la pace” – con lo slogan “La pace vincerà” – per protestare contro le politiche ostili dell’imperialismo verso la Siria e il ruolo di leader della Turchia in queste politiche.
Il TKP intendeva levare il grido di pace sul confine siriano della Turchia, per dire che la deflagrazione di una guerra in Siria conseguente all’intervento imperialista comporterà un grande disastro per i popoli della regione. Il Partito di governo (AKP), che sembra determinato a partecipare all’aggressività nei confronti della Siria, ha tentato di ostacolare la “Campagna per la pace”, attraverso una nota emessa dal Ministero degli affari interni che proclamava lo stato di emergenza.
Dalla scorsa notte, sulla base di questa nota del ministero, corroborata da una risoluzione presa dal Governatorato di Hatay, non sono state autorizzate le partenze degli autobus della “Campagna per la pace”, pronti da varie città per raggiungere Hatay.
I militanti del TKP bloccati ad Ankara hanno organizzato un presidio tra la mezzanotte e le 2.30 su Tunus Street. Gli autobus partiti da Istanbul sabato 14 aprile, sono stati fermati dalla polizia ad Aksaray domenica alle ore 6.20. I partecipanti, trattenuti per un lungo tempo, sono ripartiti ma fermati nuovamente alle ore 12.30. Dopo un’altra attesa, è stato loro detto che non sarebbero stati autorizzati a tornare sulla strada.
Anche i militanti del TKP pronti a partire da Gaziantep sono stati ostacolati dalla polizia con la forza. I partecipanti alla “Campagna per la pace” di Gaziantep, hanno cercato di raggiungere Hatay con i propri mezzi, dato che gli autobus sono stati sequestrati dalla polizia. Agli autobus di Adana è toccata la stessa sorte, con la scusa di “carenze di veicoli” e 7 partecipanti sono stati presi in custodia dalle autorità.
Gli autobus provenienti da Mersin sono stati bloccati dalla polizia nella zona periferica della città. Oltre alle forze di polizia, che effettivamente hanno dichiarato lo stato di emergenza tra Ceyhan e Hatay, hanno fermato e perquisito i veicoli privati sulla strada. Ma non hanno potuto ostacolare la voce della pace. Infatti nonostante tutti gli sforzi messi in atto dal governo dell’AKP, i partecipanti alla “Campagna per la pace”, hanno dato vita ad azioni nei luoghi dove sono stati bloccati.
I partecipanti fermati ad Ankara hanno animato una manifestazione davanti al Gabinetto del Primo Ministro alle ore 13.30 di domenica, per protestare contro il divieto di raggiungere i confini siriani. I membri del TKP, hanno sottolineato che la voce che si oppone alla guerra non può essere messa a tacere. Sul muro dell’Ufficio del Primo Ministro, hanno scritto “No alla guerra”. I militanti del TKP e i manifestati contro la guerra, che aspettavano ad Hatay l’arrivo della “Campagna per la pace”, hanno tenuto un’azione di protesta nel pomeriggio a dispetto dello stretto blocco della polizia. Poi hanno marciato da Hatay verso Halkevi, dove si è tenuta una conferenza stampa. I partecipanti alla “Campagna per la pace”, hanno protestato anche a Eskisehir e Adana. I membri di ODP (Partito della Libertà e della Solidarietà) e Halkevleri hanno sostenuto l’azione di Adana.
La pace vincerà! L’aggressività imperialista verso la Siria si intensifica di giorno in giorno. Vengono gettate passo dopo passo le basi per un intervento militare. La Turchia fa la sua parte sotto la leadership dell’AKP. Viene alimentato un clima di guerra in tutta la regione, con provocazioni di gruppi terroristici armati dalla Turchia.
La conseguenza di questa aggressività sarà un grande disastro sia per il popolo turco che per gli altri popoli della regione. Dobbiamo dire “Stop” ai guerrafondai al rimorchio dei signori della guerra.
L’obiettivo della “Campagna per la pace” era di far sentire la voce della pace contro la guerra e creare dinamismo in tal senso. L’obiettivo è stato raggiunto. Il governo AKP, determinato a prender parte all’aggressione verso la Siria ha cercato di mettere a tacere i sostenitori della pace con note formali, risoluzioni e impedimenti pretestuosi. E’ impossibile mettere a tacere le persone che sostengono la pace e gridano il loro “No alla guerra”.
Chi vuol piantare il seme dell’ostilità tra i popoli della regione, fallirà il suo intento.
Il grido di pace supererà il grido di guerra!
Il Comitato Centrale del Partito Comunista di Turchia