di Albano Nunes, Segreteria del Partito Comunista Portoghese | da avante.pt
Il primo presidente degli USA che ha visitato Hiroshima dopo il suo bombardamento atomico del 6 agosto 1945 si è rifiutato di chiedere scusa al popolo giapponese, rifiuto che è stato cinicamente evidenziato dalla vasta operazione mediatica in cui Obama è presentato come il campione della lotta per un mondo senza armi nucleari.
E’ necessario smascherare questa ipocrita quanto pericolosa propaganda. Obama è il presidente dell’unico paese al mondo che ha fatto ricorso all’arma nucleare e che è impegnato nel suo perfezionamento, il presidente di una potenza che pretendendo di dominare il mondo, vede nell’arma nucleare un elemento centrale della sua politica di “sicurezza nazionale” e che ne minaccia l’uso “preventivo”, un paese che accerchia con basi militari i suoi “avversari strategici”, la Cina e la Russia, e che sta installando in Europa Centrale e in Corea del Sud dei sistemi missilistici che mirano a mettere gli USA al riparo da rappresaglia quando e se scatenassero la guerra nucleare.
E sorprendente come il comportamento di Obama non corrisponda all’immagine che viene presentata dalla comunicazione sociale di pacifista e paladino dell’abolizione delle armi nucleari. Perché, nello stesso momento in cui rifiuta le proposte di negoziato che vanno nel senso della riduzione ed eliminazione dei colossali arsenali oggi esistenti, ciò che gli Stati Uniti vogliono non è impedire la proliferazione delle armi nucleari ma il disarmo unilaterale di quei paesi che osano resistere alla loro politica di sottomissione e saccheggio imperialista, come sta accadendo nel Medio Oriente dove Israele, la loro principale punta di lancia, non solo dispone di armamento nucleare ma ne minaccia l’utilizzo “preventivo”.
Eludendo il crimine commesso dagli USA a Hiroshima e la radice di classe dell’olocausto della sua popolazione, Obama ha cercato senza vergogna di attribuirne la colpa all’umanità stessa (“l’umanità ha dimostrato di avere i mezzi per distruggere sé stessa”). Ma no, non è l’ “umanità” ma l’imperialismo che, impossessandosi delle conquiste del genio umano, non vacilla di fronte ad alcun crimine per difendere i suoi interessi. E’ necessario averlo ben presente, perché se è grave che gli USA non riconoscano le loro responsabilità nel passato (esattamente come la classe dominante del Giappone non riconosce i crimini praticati dalle sue truppe di occupazione in Corea e in Cina) ben più grave è dare copertura alla scalata in cui i settori più reazionari e aggressivi dell’imperialismo puntano in maniera sempre più evidente sul fascismo e sulla guerra come “uscita” dalla crisi in cui il capitalismo si dibatte, crisi che il vertice del G7 non manca di evidenziare ammettendo che si sta profilando all’orizzonte una nuova recessione mondiale. E ciò è tanto più grave in quanto la visita di Obama in Giappone si inserisce nell’offensiva dell’imperialismo nordamericano per rafforzare le sue posizioni nella regione Asia-Pacifico, dalla Penisola di Corea (dove sono state realizzate le maggiori manovre militari congiunte USA-Corea del Sud) al Mar Cinese Meridionale (dove cerca di trarre partito da gravi dispute territoriali per giustificare una presenza militare nella regione sempre più intensa e provocatoria), contando a tal fine sul trattato nippo-nordamericano e su gigantesche basi militari in territorio giapponese, come la base di Okinawa, il cui smantellamento rappresenta una delle principali rivendicazioni del movimento della pace nipponico.
E’ in questo contesto che la lotta per il disarmo e in difesa della pace acquista crescente importanza e che è necessario dare forza all’ampio movimento in corso che chiede lo scioglimento della NATO, tenendo in considerazione lo svolgimento del Vertice di questa organizzazione aggressiva i prossimi 8 e 9 luglio a Varsavia.