da sinistra.ch
Riceviamo dal compagno Fabio Scolari e volentieri pubblichiamo
Quando le alte temperature estive sembrano ormai un flebile ricordo arriva il momento di elaborare un bilancio critico della serie di avvenimenti, che nei mesi caldi hanno occupato le prime pagine dei più importanti quotidiani di informazione mondiali. La prima e forse più importante notizia, che ha messo definitivamente fine ai sogni su una possibile riformabilità dell’Unione Europea, è stata la storica vittoria dei “Leave” nel referendum inglese. Alle nostre latitudini, scioccati dall’esito della consultazione popolare, “esimi” uomini di cultura si sono affrettati nel prendere posizione, senza che nessuno in realtà lo avesse richiesto. Per primo Roberto Saviano esprimeva un paragone abbastanza insensato comparando il comportamento dei ceti subalterni anglosassoni, che per decenni hanno subito politiche di austerità imposte da governi fantocci espressione di interessi sovrannazionali, al popolo che nel 1938 acclamava “Hitler e Mussolini a Roma affacciati insieme al balcone di Piazza Venezia”. Successivamente altri come il giornalista Massimo Gramellini si sono spinti oltre mettendo in serio dubbio il valore del suffragio universale. A molti sembrano mancare le vecchie abitudini dell’Italia post-risorgimentale quando a votare erano solo la minoranza di notabili mafiosi e intellettuali servi del signore di turno!