
di Marco Pondrelli
La morte di Papa Bergoglio è la rappresentazione migliore dell’ipocrisia dell’Occidente. Insultato e inascoltato da vivo viene oggi ridotto a icona e tutti i suoi appelli per la pace e il dialogo sono dimenticati. All’ipocrisia non partecipa Netanyahu a cui non sono piaciute le frasi del Papa sul genocidio in corso in Palestina, Israele ha infatti cancellato tutti i messaggio di cordoglio apparsi sui social, un altro titolo di merito da riconoscere a Papa Francesco!
In questo clima sono passati sotto silenzio il parere del servizio legale dell’Eurocamera e della commissione Jury, la commissione parlamentare di Bruxelles si occupa di controllare l’applicazione del diritto comunitario, entrambi questi pareri sostengono l’illegittimità del piano di riarmo della Von Der Leyen, perché non è stato sottoposto all’Europarlamento. L’Unione europea si mostra sempre più per quello che è: una struttura non democratica. Non solo non si impedisce all’unico organo legittimato democraticamente dai cittadini di esprimersi ma si bloccano le elezioni in Romania arrestando i candidati non graditi, in Germania il riarmo viene votato da un Parlamento scaduto e in Italia Calenda (ahinoi c’è anche lui) propone folli leggi per non riconoscere l’esito delle elezioni. Inutile poi ricordare come anche un organo votato dai cittadini come l’Europarlamento sia percorso e spesso eterodiretto dalle più svariate lobby, che molto probabilmente banchetteranno anche sul riarmo.
C’era una volta la democrazia potremmo commentare, difficile dare torno a Marco Travaglio che su ‘il fatto quotidiano’ del 24 aprile ha scritto: ‘i sedicenti “democratici ” europei sono sempre più simili agli autocrati che dicono di combattere, ma con una fondamentale differenza: sono molto più stupidi‘. Un tempo non lontano una simile situazione avrebbe ricevuto una risposta adeguata, oggi purtroppo si possono bloccare presentazione di libri, proiezioni di film, mostre e conferenza senza che nessuno alzi un dito.
La manifestazione del 5 aprile e le iniziative #tuttiacasa sono i primi segnali che qualcosa si sta muovendo. La guerra in Ucraina e il genocidio palestinese non sembrano destinati a finire a breve, questo vuole dire che continueremo a vivere sospesi fra crisi economica e forti restrizioni democratiche, mai come oggi c’è stata una spaccatura fra le élite che governano e la volontà popolare. Il nostro compito è dare forza e rappresentanza a questo mondo unendo, non ci stancheremo mai di dirlo, la lotta per la pace a quella per la giustizia sociale.
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