di Mauro Gemma
Il Partito Comunista dell’India (Marxista) ha criticato con fermezza l’accordo per lo scambio e la cooperazione (BECA) tra India e Stati Uniti, che consente di condividere dati geospaziali in tempo reale, e ha sostenuto che non è nell’interesse indiano il perfezionamento di un’alleanza militare con gli Stati Uniti.
Il nuovo patto di difesa, che segna un momento chiave per gli interessi statunitensi in Asia, è stato firmato il 27 ottobre a Nuova Delhi dai Ministri della Difesa Rajnath Singh e dagli Affari Esteri Subrahmanyam Jaishankar per la parte indiana e il Segretario di Stato USA, Mike Pompeo, e l’allora Segretario alla Difesa, Mark Esper, per la parte statunitense.
I comunisti del PCI(M) denunciano come l’accordo dimostri che Washington sta usando l’India come pedina nel confronto con la Repubblica Popolare Cinese. Per il PC dell’India (Marxista), invece Nuova Delhi deve avere una propria politica estera in sintonia con le sue tradizioni neutraliste, basata su buone relazioni con i paesi vicini, e assolutamente indipendente dall’influenza e dall’intervento straniero.
Qualsiasi controversia con un paese vicino, come la Cina, deve essere risolta solo attraverso il dialogo bilaterale.
I comunisti sottolineano che la sinergia tra comunicazioni e sistemi elettronici dei due paesi influenzerà negativamente l’integrità e il processo decisionale indipendente dalla struttura di difesa indiana e renderà l’India dipendente dall’apparato militare statunitense e dal controllo di Washington.
Il Partito Comunista dell’India (Marxista) avverte che l’emergente alleanza militare con gli Stati Uniti avrà conseguenze a lungo termine per la politica estera indipendente e l’autonomia strategica dell’India e lederà irrimediabilmente i suoi interessi nazionali.
Per il PCI (M), l’India dovrebbe continuare a negoziare con la Cina al più alto livello politico e diplomatico per risolvere i problemi di confine senza alcuna subordinazione alla strategia geopolitica degli Stati Uniti in Asia.