di Mauro Gemma
La Russia si è detta disposta a non collocare missili a corto e medio raggio nella parte europea del paese, qualora la NATO adotti misure reciproche. L’obiettivo è quello di ridurre le tensioni nella regione.
Il presidente russo Vladimir Putin ha rilasciato una dichiarazione sull’ex Trattato sui missili a medio e corto raggio (INF) e ha proposto misure per ridurre le tensioni in Europa dopo la decisione unilaterale degli Stati Uniti di abbandonare l’accordo..
“La Russia continua a credere che il Trattato INF sia stato un importante elemento capace di garantire la sicurezza internazionale e la stabilità strategica. Il trattato ha svolto un ruolo speciale nel mantenere la moderazione in materia di missili in Europa “, afferma il comunicato del Cremlino.
Nonostante il ritiro degli Stati Uniti dal Trattato INF, Mosca si dichiara disposta, di propria iniziativa, a non collocare missili da crociera 9M729 nella parte europea della Russia, ma solo a condizione che la NATO intraprenda misure reciproche.
Alla fine di settembre, Putin aveva invitato i paesi vicini alla Russia e la NATO ad astenersi dall’installare missili proibiti dal vecchio Trattato INF nei loro territori.
La portavoce della NATO Oana Lungescu ha confermato che il segretario generale Jens Stoltenberg ha ricevuto la lettera dalle autorità russe, ma ha rigettato seccamente la proposta perché l’alleanza ritiene che “non sia un’offerta credibile” che ” ignora la realtà sul campo” e ha accusato la Russia di avere violato, a sua volta, il trattato INF.
Il Trattato INF venne firmato nel 1987 tra URSS e USA con l’obiettivo di eliminare in Europa i missili balistici e da crociera basati su terra che avevano una gittata compresa tra 500 e 5500 chilometri, sia nucleari che convenzionali.
Washington ha abbandonato il trattato nel mese di febbraio e, come misura di ritorsione, anche la Russia lo ha fatto nel mese di luglio 2020.