La questione principale

soldiers usadi Fausto Sorini, Coordinamento nazionale per la ricostruzione del partito comunista

Quando si analizza l’azione militare compiuta nel cuore di Parigi – al di là dei numerosi dettagli ancora oscuri che vanno chiariti per comprendere meglio certe dinamiche e complicità – il punto centrale che va messo in evidenza (e che invece viene oscurato dal mainstream atlantico) é il seguente.

Chi vuole la terza guerra mondiale ha bisogno di convincere la riluttante opinione pubblica europea ed anche parte delle sue classi dirigenti che non condividono questa linea oltranzista che una guerra globale è necessaria per difendere “la sicurezza e la civiltà occidentale ed europea” da una barbarie incombente che sorge al di fuori di essa: un nemico esterno da spazzare via con una grande guerra guidata dall’Occidente, dalla Nato, dagli Stati Uniti.

La domanda fondamentale, che è implicita anche nelle parole di Papa Francesco quindi è: CHI VUOLE PORTARE IL MONDO VERSO UN NUOVO CONFLITTO MILITARE GLOBALE?

In questo quadro l’incontro tra Putin e Obama – svoltosi durante i lavori del G20 e segnatamente durante una pausa dell’incontro tra i BRICS – è un risultato importante delle forze che vogliano fermare l’escalation verso una guerra globale. E anche un successo del ruolo che Russia, Cina, Iran, Siria e altri stanno svolgendo in Medio Oriente, in Siria e più in generale nel contesto mondiale.

Nelle prossime elezioni presidenziali USA molti di questi nodi verranno al pettine. Quale sarà la linea a prevalere nei gruppi dirigenti della più grande, aggressiva e pericolosamente armata potenza imperialista?