La NATO espande la sua rete militare a tutti i continenti

di Rick Rozoff | da Stop NATO – http://rickrozoff.wordpress.com/2012/06/22/nato-expands-military-network-to-all-continents/
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

allied reach exI più alti funzionari militari – capi di stato maggiore della difesa – e altri rappresentanti provenienti da 55 nazioni aderenti o con rapporti di collaborazione con l’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico si sono riuniti in Croazia dal 18 al 20 giugno per la Conferenza per la cooperazione strategico militare 2012.

Il Comando Alleato per la Trasformazione della NATO (ATC) [*], istituito nel vertice del 1999 in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione a Washington e primo comando dell’alleanza con base negli Stati Uniti (a Norfolk, Virginia), riferisce che hanno partecipato “numerose nazioni con rapporti di collaborazione con la NATO di tutto il mondo, tra cui America Latina, Africa del Nord, Sud Pacifico ed Est asiatico” e che erano presenti Stati membri aderenti al Parternariato per la Pace, Dialogo Mediterraneo, Cooperazione di Istanbul e altre alleanze militari.

Il primo dei tre blocchi comprende 21 nazioni dell’Europa, dell’Asia centrale e caucasica (Armenia, Austria, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia, Finlandia, Georgia, Irlanda, Kazakistan, Kirghizistan, Macedonia, Malta, Moldova, Montenegro, Serbia, Svezia, Svizzera, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan). Il programma di Partenariato per la Pace è stato utilizzato per preparare l’ingresso nella NATO di dodici nazioni in qualità di membri a pieno titolo tra il 1999 e il 2009: Albania, Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.

I membri del Dialogo Mediterraneo sono: Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Mauritania, Marocco e Tunisia. Come vedremo in seguito, è previsto che la Libia sarà il prossimo partner.

Bahrain, Kuwait, Qatar ed Emirati Arabi Uniti sono membri dell’Iniziativa di Cooperazione di Istanbul, con Arabia Saudita e Oman in procinto di diventare nuovi membri, seguiti forse da Iraq e Yemen.

Tra le nazioni presenti all’incontro NATO nella capitale croata di Zagabria, intitolato Sfide attuali e future, dovevano presenziare gli Stati precedentemente chiamati Paesi di Contatto – Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud – ora inclusi in una nuova categoria denominata “Partners di tutto il mondo” insieme con Afghanistan, Iraq, Mongolia e Pakistan.

Le nazioni sudamericane non erano identificate, ma il Comandante supremo delle forze alleate in Europa, l’ammiraglio James Stavridis, ha recentemente individuato El Salvador in America Centrale e la Colombia nell’America del Sud, rispettivamente come partner attuale e futuro della NATO e fornitori di truppe in Afghanistan. Lo stesso Stavridis a marzo ha detto al Congresso che il Brasile e l’India sono potenziali partner della NATO.

Prima di assumere i ruoli congiunti all’interno della NATO di Comandante supremo delle forze alleate in Europa e Comandante del Comando Europeo degli Stati Uniti nel 2009, Stavridis era a capo del Comando Sud degli Stati Uniti e, come tale, incaricato delle operazioni militari americane e dei rapporti militari in America Centrale, Sud America e nei Caraibi. Nel 2007 il comitato permanente della NATO “Maritime Group 1” ha condotto “operazioni di presenza” nel Mar dei Caraibi, dispiegando per la prima volta navi da guerra nell’area.

L’inclusione del Sud America segna per la NATO il passaggio di una nuova frontiera, con membri e partner di tutti e sei i continenti, che rappresentano oltre un terzo delle nazioni del mondo.

Il Comitato militare della NATO a gennaio ha tenuto una riunione dei capi della difesa in cui, come si può leggere sul sito web della NATO, “i rappresentanti delle più alte gerarchie di 67 paesi [hanno discusso] in varie formazioni, dell’evoluzione della NATO e delle operazioni da essa condotte, della realizzazione della nuova struttura di comando della NATO e delle sue conseguenze militari”. Per la prima volta, i capi militari presenti rappresentavano più di un terzo dei 194 stati membri delle Nazioni Unite.

La Conferenza per la collaborazione strategico militare in Croazia si è svolta un mese dopo il vertice NATO di Chicago e si è concentrata sui risultati di quest’ultimo e sull’ulteriore attuazione del Concetto Strategico adottato in occasione del vertice precedente, in Portogallo alla fine del 2010.

Il Generale francese Stéphane Abrial, comandante in capo dell’ATC, ha aperto i tre giorni di Conferenza e ha posto particolare enfasi su due iniziative NATO, denominate Iniziativa di Forze Collegate e di Difesa Intelligente. La seconda è volta a mettere in comune le risorse del blocco dei 28 Stati membri della NATO in condizioni di austerità economica e la prima ad accrescere formazione, esercitazioni e utilizzo di equipaggiamento militare compatibile: entrambe le iniziative avranno l’effetto di favorire l’integrazione dei membri della NATO attraverso l’ interoperabilità nelle operazioni all’estero, facendo della necessità economica una virtù militare.

Le caratteristiche principali di Difesa Intelligente sono il sistema di missili intercettori sotto controllo USA in Europa, l’acquisto di droni americani Global Hawk da parte dei paesi europei per il programma di Alleanza per la Sorveglianza a Terra e il pattugliamento dello spazio aereo del Baltico con aerei NATO.

I partecipanti alla Conferenza hanno quindi discusso tre questioni principali: le implicazioni del vertice di maggio per i paesi membri della NATO; il partnerariato per la stabilità e la sicurezza in Medio Oriente, Nord Africa e nella regione del Golfo Persico; l’Iniziativa di Forze Collegate in relazione alla formazione, alle esercitazioni, all’istruzione e la tecnologia. Tra gli altri temi trattati, il futuro sviluppo di partnership strategiche e le implicazioni dei miglioramenti nell’efficienza militare.

Nelle discussioni sull’espansione degli accordi di partenariato è stata evidenziata la nuova struttura Partners di tutto il mondo, così come il nuovo Menù di cooperazione, il processo di pianificazione e di revisione del Partenariato per la Pace, il Concetto sulle capacità operative e il Programma di partenariato e cooperazione individuale, il cui primo membro è la Mongolia da marzo e tra i prossimi l’Iraq, entrambi altresì membri del programma Partners di tutto il mondo. Le ultime e sempre più internazionali partnership sono descritte dall’ATC della NATO come “incentrate sulle priorità di incremento delle capacità, dell’interoperabilità, e a sostegno delle riforme nel settore della difesa e della sicurezza”.

Un resoconto della Conferenza NATO ha ribadito l’asserzione dell’attuale Concetto Strategico che “la promozione della sicurezza euro-atlantica è meglio garantita attraverso una vasta rete di relazioni di collaborazione con paesi e organizzazioni in tutto il mondo”.

In relazione al vertice di maggio, la stessa fonte dichiara:

“L’Alleanza ha ribadito la sua volontà di fornire… ulteriore supporto ai partner regionali nei settori della strutturazione delle istituzioni della sicurezza, modernizzazione della difesa, sviluppo delle capacità e delle relazioni civili-militari. Sulla base di Iniziativa Marocchina, NATO e MD [Dialogo Mediterraneo], i paesi svilupperanno un nuovo quadro politico. L’Alleanza, inoltre, è pronta ad accogliere la Libia come nuovo partner…”.

Al vertice di Chicago è stata anche concordata l’apertura di un Centro Regionale in Kuwait dell’Iniziativa Cooperazione di Istanbul.

La Conferenza in Croazia ha enfatizzato “una struttura disponibile per le nazioni aderenti o con rapporti di collaborazione con la NATO per la formazione, lungo linee standardizzate” e la “capacità di integrare e facilitare la partecipazione dei partner alle esercitazioni”.

L’approfondimento e l’ampliamento delle collaborazioni militari tra la NATO e le sue decine di partner, inclusa l’integrazione delle nazioni nella Forza di Risposta della NATO, sono state costruite in uno sforzo comune durante e dopo le guerre della NATO sui tre continenti: quelle in Kosovo, Afghanistan e Libia.

Come ha rimarcato la NATO riguardo l’Iniziativa di Forze Collegate, è “finalizzata a garantire che la NATO mantenga e costruisca avanzamenti importanti nell’interoperabilità tra alleati e partner a seguito delle recenti operazioni della NATO”.

La costante espansione della partnership e delle operazioni militari della NATO in tutto il mondo, che ora coinvolgono tutti i continenti abitati, è del tutto inedita nella storia. Questo è il primo tentativo di stabilire un’alleanza militare internazionale che sia capace e pronta a intervenire in qualsiasi nazione e regione voglia, a beneficio geopolitico dei suoi Stati membri più importanti.

(*) ATC – Allied Command Transformation: Struttura responsabile per la formazione, la dottrina, la trasformazione dello strumento militare della NATO, nonché dell’attività di analisi strategica, di pianificazione e programmazione.