da antoniomazzeoblog.blogspot.it
In Afghanistan, Iraq, Siria e Libia a combattere il Califfo e intanto affari miliardari con i suoi emiri protettori. La diplomazia italiana conferma la sua vocazione a stringere le alleanze più controverse mentre le aziende leader del complesso militare-industriale firmano lucrosi contratti con il regime del Qatar. Lo scorso 16 giugno a Roma l’amministratore delegato del gruppo Fincantieri, Giuseppe Bono, ha sottoscritto un accordo del valore di 3,8 miliardi di euro con il Capo della Marina militare qatarina Mohammed Nasser Al Mohannadi per la fornitura di sette unità navali (quattro corvette, due pattugliatori OPV – Offshore Patrol Vessel e una nave appoggio anfibia LPD – Landing Platform Dock) che saranno realizzate a partire del 2018 nei cantieri navali liguri di Muggiano e Riva Trigoso. L’accordo prevede che la consegna delle navi da guerra sia completata in sei anni, ma le autorità del Qatar sperano di disporre di alcune di esse entro il 2022 per impiegarle per compiti di “sorveglianza e pattugliamento marittimo nelle acque territoriali e nella zona economica esclusiva” già in occasione dei campionati mondiali di calcio previsti nell’emirato.