di Daniele Cardetta | da www.tribunodelpopolo.it
Dopo i recenti venti di guerra che rendono imminente l’attacco di Usa, Gran Bretagna e Francia alla Siria la sensazione è che l’Occidente voglia colpire Damasco per usarla come esca nei confronti della Repubblica Islamica.
Tutto è pronto per l’attacco alla Siria. Gli elementi ci sono tutti, dall’uso presunto di armi di distruzione di massa fino alle clamorose balle sulla difesa dei diritti umani raccontate dalle cancellerie occidentali per avvalorare l’ennesimo attacco in barba al diritto internazionale. La Siria però non dispone di particolari riserve energetiche come l’Iraq, e a differenza di Saddam Hussein, Bashar al-Assad non aveva scheletri nell’armadio che potevano essere utilizzati per ricattarlo. Nel caso di Saddam il “ricatto” furono le armi chimiche che la stessa Cia aveva consegnato all’Iraq negli anni Ottanta nel corso della guerra contro la Repubblica Islamica, allora Saddam le usò, ma nessuno se la sentì di denunciarne l’uso perchè combatteva dalla parte giusta.
Qualche anno dopo per distruggere il governo Saddam gli Usa ebbero bisogno della farsa delle armi di distruzione di massa, armi che non vennero mai ritrovate in territorio iracheno. Ricorderete tutti Colin Powell e la sua grottesca provetta che doveva provare il possesso di armi di distruzione di massa da parte di Saddam. Ora, con la Siria, gli Usa hanno superato se stessi scrivendo una nuova pagina delle relazioni internazionali. Gli Stati Uniti sono in grado di decidere che un Paese è colpevole senza nemmeno aver bisogno di consultare l’Onu, e, cosa ancora più grave, sembra che nessuno si renda conto che gli Stati Uniti con la loro potenza sono in grado di condizionare gli organi “indipendenti” chiamati a giudicare cosa è successo in Siria. Così il fatto che da mesi si parli di possesso di armi chimiche da parte dei ribelli siriani viene semplicemente ignorato dalla Casa Bianca, con Obama che si può persino permettere di dire “non riteniamo che i ribelli abbiano armi chimiche“. E poco importa che la stessa CNN qualche mese fa parlasse di ribelli addestrati dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna all’uso delle armi chimiche. Bugie, così come sono bugie quelle dei media che non rendono conto della presenza di materiale chimico saudita in Siria, denunciato dai media del paese siriano con tanto di filmati e foto, ma bellamente ignorato dal mainstream.
Ma se questo immane complotto fosse un bluff? Ci spieghiamo meglio, la Siria di per sè non ha molta importanza per Obama e gli Stati Uniti. Certo, c’è molto orgoglio nella decisione di Obama di “punire” Assad, la volontà di mostrare alla Russia e alla Cina che gli Stati Uniti e l’Occidente sono ancora in grado di fare i poliziotti del mondo. Ma la chiave del “syrian game” non è la tenuta di Assad e del partito Baath, o meglio non solo. Sicuramente l’Occidente sarebbe ben contento di veder capitolare il governo baathista di Damasco per rimpiazzarlo con una soluzione alla “libica” , ma quello che più gli interessa è trovare il casus belli per invadere l’Iran. Fino a due anni fa tutti parlavano della “red line” fissata da Netanyahu per l’intervento contro Teheran. Poi più nessuno ne ha parlato perchè sono arrivate le Primavere Arabe, la guerra alla Libia, e così il programma nucleare iraniano è finito nel dimenticatoio così come i tentativi di Usa e Israele di destabilizzare l’Iran mediante attacchi informatici e attentati. Per attaccare l’Iran, la madre di tutte le invasioni, serve però un casus belli. Ormai anche i sassi sanno che dal 1978 la Casa Bianca si è segnata al dito la rivoluzione iraniana, giurando di rimettere le mani sulla Repubblica Islamica. Tutti sanno che Israele e Stati Uniti si stavano preparando ormai da anni, al punto che le stesse guerre all’Afghanistan e all’Iraq, secondo molti analisti, servivano proprio a realizzare il retroterra per l’invasione all’Iran.
In Siria da oltre due anni e mezzo è in corso una guerra mondiale per procura volta a stanare l’Iran, volta cioè a costruire le premesse alla guerra all’Iran. Damasco è l’ultimo alleato regionale dell’Iran nel Mediterraneo, ben si capisce il perchè Usa e Israele vogliano annichilire la Siria prima di lanciarsi nell’avventura bellica contro l’Iran. Ed ecco il perchè di questa folle prova di forza in Siria senza uno straccio di prove a carico di Assad, sperare che alzando la tensione qualcuno a Teheran perda la testa, in modo così da consegnare all’Occidente il tanto atteso casus belli.
Daniele Cardetta