Intervento del rappresentante permanente di Cuba, ambasciatore Rodolfo Reyes Rodríguez

da Granmawww.granma.cu/italiano/esteri/4-junio-intervento.html

rodolforeyesIntervento del rappresentante permanente di Cuba, ambasciatore Rodolfo Reyes Rodríguez, durante la 19ª Sessione Speciale del Consiglio dei Diritti Umani, intitolata “Deterioramento della situazione dei Diritti Umani nella Repubblica Araba della Siria e il recente massacro di Hula”

Ginevra, 1º giugno del 2012.

Signora Presidentessa:

Cuba segue con attenzione la situazione sulla Siria e la sua ripercussione internazionale, consapevole che le informazioni maggiormente disponibili sono parziali, imprecise e oggetto di frequente manipolazione.

Cuba condivide la preoccupazione per la perdita di vite innocenti in qualsiasi parte del mondo. In accordo con la posizione cubana di condanna del terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni, abbiamo condannato gli attentati terroristici perpetrati contro il popolo della Siria, che hanno provocato decine di morti e centinaia di feriti, ma sui quali questo Consiglio non ha detto una sola parola.

Cuba esprime la sua solidarietà con le vittime e i loro familiari per i fatti diEl-Houlah, ma il più elementare senso di giustizia deve impedire che si attribuiscano responsabilità a partire da semplici insinuazioni di parti interessate a promuovere la destabilizzazione e l’intervento militare straniero in Siria, per i quali i paesi della NATO dedicano notevoli risorse, finanziando e armando un’opposizione che soddisfi le loro ansie di cambio di regime in questo paese.

Una guerra civile in Siria o un intervento di forze straniere, seminerebbero una maggior distruzione e moltiplicherebbero i morti, destabilizzerebbero tutta la regione e avrebbero gravi conseguenze per i popoli del Medio Oriente.

Sono allarmanti i richiami di coloro che vogliono l’uso della forza, la violenza e l’intervento militare straniero in Siria e sono necessari più dialogo e una maggior volontà di negoziato.

Signora Presidentessa

La condotta di alcuni membri della NATO nella regione dell’Africa del nord e del Medio Oriente, i loro ingiustificabili bombardamenti, i crimini contro i civili indifesi e il silenzio complice di fronte alle azioni d’Israele contro il popolo palestinese, sostengono le tesi che non è precisamente la promozione e la protezione dei diritti umani la legittima motivazione del dibattito che oggi ci occupa.

Reiteriamo la nostra condanna a qualsiasi tentativo di attentare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale della Siria, e condanniamo le pretese degli Stati Uniti e di altri membri della NATO d’imporre al popolo della Siria un cambio di regime; allarmiamo sul persistente atteggiamento indirizzato a fabbricare pretesti che giustifichino l’aggressione.

Cuba reitera che la cooperazione internazionale, basata nei principi di obiettività, imparzialità e non selezione, è il solo cammino per la promozione e la protezione effettiva di tutti i diritti umani.

Per questo la nostra più ferma posizione è che l’investigazione che si deve realizzare sul massacro di El-Houlah dovrà essere seria, credibile, trasparente e senza pregiudizi e non dovrà essere inquinata da motivazioni politiche: questa sarà l’unica forma per conoscere la verità.

Il ruolo della comunità internazionale è appoggiare ogni sforzo che contribuisca alla salvaguardia della pace e della stabilità in Siria.

Cuba sostiene la ricerca di una soluzione politica della situazione attuale, con il pieno rispetto della sovranità e indipendenza della Siria. Corrisponde al popolo siriano, assieme alle sue autorità, la determinazione delle vie e dei mezzi per attendere ed eseguire la volontà popolare.

Molte grazie.
(Traduzione Granma Int.)