Il Partito Comunista Siriano (unificato) sull’accordo tra la Siria e il Comitato di iniziativa arabo

Traduzione a cura di Marx21.it | da www.solidnet.org

 

Mettere fine al bagno di sangue e opporsi energicamente ad ogni intervento straniero in Siria

 

Il governo siriano e il Comitato di iniziativa Araba, formato dalla Lega Araba, hanno siglato il 2 novembre scorso un accordo sulla crisi siriana dopo la modifica della proposta che era stata già presentata al governo siriano.

 

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Il nuovo accordo prevede i seguenti punti:

 

– Mettere fine a tutti gli atti di violenza di tutte le parti allo scopo di proteggere i cittadini siriani.

 

– Liberare tutte le persone arrestate durante gli incidenti;

 

– Liberare tutte le città e tutti i quartieri residenziali da ogni presenza armata;

 

– Dare la possibilità alle organizzazioni della Lega Araba incaricate della questione, e ai media arabi e internazionali di avere libero accesso in Siria, e di raccogliere le informazioni sullo stato reale della situazione, e di potere osservare gli avvenimenti che si verificano.

 

Le due parti si sono trovate d’accordo sul fatto che il comitato ministeriale Arabo contatti il governo siriano e tutti i settori dell’opposizione siriana allo scopo di preparare una conferenza di dialogo nazionale nel giro di due settimane.

 

Tale iniziativa sarà soggetta a svariati tentativi di spiegazione e interpretazione, poiché non contiene procedure pratiche tendenti a mettere in pratica alcune delle disposizioni. Non definisce nemmeno il luogo per l’organizzazione della conferenza di dialogo nazionale, e non contiene alcun appello a mettere fine alle campagne di disinformazione. In ogni caso, l’iniziativa ha diffuso un clima di ottimismo tra il popolo siriano e le forze patriottiche per le seguenti ragioni:

 

1. Offre la possibilità di arrestare le violenze e il bagno di sangue in Siria, permette che la politica prevalga sulla questione della sicurezza, e contribuisce a ritrovare la stabilità e la calma nelle strade delle città siriane, in particolare se è accompagnata dalla liberazione dei prigionieri politici;

 

2. Blocca la strada agli interventi stranieri, che le forze dell’Occidente imperialista minacciano di scatenare contro la Siria;

 

Non c’è alcun dubbio che l’attuazione di questo accordo dovrà affrontare ostacoli importanti. Questi ostacoli sono:

 

– La posizione dei settori armati che rifiutano sostanzialmente il principio del dialogo;

 

– L’opposizione all’estero che ha cominciato ad avanzare l’idea di un appello alle forze straniere sotto diverse forme, nello stesso momento in cui il campo dell’opposizione patriottica siriana si sta felicitando per questo accordo.

 

La posizione adottata dagli Stati Uniti, provocatrice e spudorata, non è assolutamente una sorpresa. Essa incita i settori armati a continuare a lottare contro lo Stato e rifiuta il loro disarmo quale contropartita all’impegno del governo siriano, mentre contemporaneamente spinge i paesi arabi a boicottare la Siria politicamente, diplomaticamente ed economicamente.

 

Tale posizione è una nuova conferma del coinvolgimento dell’amministrazione americana nella strumentalizzazione dei disordini che si manifestano attualmente in Siria, per realizzare il progetto americano-sionista che si propone di frammentare la nostra regione e di dominarla.

 

Il Partito Comunista Siriano (unificato) e il popolo siriano, insieme a tutte le forze patriottiche, sostengono ogni sforzo arabo per mettere fine al bagno di sangue siriano, per riaffermare il principio del dialogo nazionale, e non intendono ostacolare questa iniziativa, allo scopo di privare di ogni pretesto l’appello all’intervento straniero, a cui il popolo siriano si opporrebbe con tutti i mezzi a sua disposizione.