Il contributo del PCdI al processo di ricostruzione di un movimento di lotta contro la guerra

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Care compagne/i, come avrete senz’altro visto sul sito e sulla pagina Facebook del partito e su altri portali online, nelle settimane scorse e’partita una campagna durevole per l’uscita dell’Italia dal sistema di guerra euro-atlantico, e per il rispetto rigoroso dell’art.11 della nostra Costituzione: articolo  tante volte violato negli ultimi 20 anni dai governi e dalle istituzioni italiane più alte, con la partecipazione dell’Italia a guerre niente affatto difensive (Iraq, Yugoslavia, Afghanistan, Libia..) e con la concessione di basi militari con finalità aggressive, come ad esempio il MUOS o la base di Vicenza.

Si tratta di una campagna promossa nelle settimane scorse sulla base di un manifesto politico sottoscritto da un gran numero di importanti personalità italiane dei più diversi orientamenti politici, culturali, religiosi  (per il nostro partito figurano alcuni senatori e senatrici, la vice-presidente nazionale dell’Anpi, Carla Nespolo, la presidente del Cc del partito, la compagna Manuela Palermi, ed altri).

Il nostro partito sostiene questa campagna, ha contribuito alla sua costruzione e farà la sua parte. Già ne parlammo nell’ultimo Comitato centrale.

Si tratta pertanto, fin dai prossimi giorni, di contribuire anche noi alla organizzazione di comitati unitari contro la guerra in ogni territorio, sulla base di tale manifesto politico e con il contributo delle personalità che lo hanno promosso, che vanno utilizzate e coinvolte in modo intelligente, a secondo degli ambienti a cui ci si rivolge, e che non sono certo tutti uguali.

Si tratta cioè di studiare forme di comunicazione e di raccolta delle adesioni non solo rivolte a tutto il nostro popolo, ma anche iniziative mirate ad ambienti specifici: mondo del lavoro, scuole e università, donne, imprenditoria, ambienti religiosi, mondo scientifico, militari, zone del paese particolarmente segnate dalla presenza di basi militari e depositi con armi di sterminio.

Si tratta quindi di censire in ogni territorio tutti i comitati, le associazioni, i soggetti individuali e collettivi che possono collaborare e sostenere questa campagna; e ciò al fine di contribuire a ricostruire una struttura operativa unitaria e capillare del movimento contro la guerra nel nostro Paese, non elitaria o testimoniale, ma con basi di massa.

Vanno raccolte da subito adesioni di massa in ogni territorio sul manifesto promotore della campagna per far uscire l’Italia dal sistema di guerra, sulla base di obbiettivi numerici e scadenze che verranno via via precisate man mano che la campagna si svilupperà. Oggi si tratta innanzitutto, da qui a settembre, di costruirne i presupposti politici e organizzativi.

Nel frattempo un gruppo di giuristi e di parlamentari sta studiando il  modo per promuovere nel Paese un referendum abrogativo che aggiri il divieto costituzionale a sottoporre a referendum abrogativo i trattati internazionali. E che renda possibile un referendum abrogativo di qualche norma che abbia il valore politico e simbolico di un referendum contro la NATO, contro il sistema di guerra in cui l’Italia è inserita, contro le basi militari straniere presenti nel nostro Paese e in alcuni casi dotate di armi nucleari e di sterminio.

Quando avremo raccolto 500.000 adesioni (le adesioni sono individuali) avremo le condizioni politiche per portare la campagna a quel livello.

Non è un obiettivo che si raggiunge dall’oggi al domani, e nemmeno in pochi mesi. Ci vorrà tempo. Ma è con questa campagna capillare, sempre più estesa e durevole, che vogliamo – insieme a tutti gli altri promotori di questa azione – contribuire alla ricostruzione nel nostro Paese di un movimento contro la guerra con basi di massa, legato anche al mondo del lavoro e alle Rsu,  capace di parlare credibilmente a tutta la nazione.

Le quasi 10.000 firme raccolte nei giorni scorsi in modo del tutto spontaneo, quando la campagna è appena cominciata, sono solo un primo passo per chiamare a raccolta le avanguardie militanti più consapevoli.

Siamo dunque impegnati, come comunisti, in questa campagna, insieme a tante altre forze e soggettività impegnate sul fronte della lotta contro la guerra, e che sono diverse e in alcuni casi distanti da noi su altri temi.

Ma proprio qui sta la forza potenziale della ispirazione unitaria e non settaria o di nicchia di questa azione.

Andiamo avanti. Facciamo fino in fondo la nostra parte.


Info e contatti col comitato organizzatore (anche per richiedere i moduli cartacei per la raccolta delle firme che troverete a giorni in Pdf sul sito del Comitato).

E-mail: [email protected]
Sito web: noguerranonato.it
Facebook: NO Guerra NO Nato https://www.facebook.com/noguerranonato?fref=ts

Oppure, scrivete a: Comitato NO Nato, via Baccina 6,  int. 5, 00184 ROMA

I contatti col partito vanno tenuti col nostro dipartimento esteri.

[email protected]
[email protected]
[email protected]

Restiamo a vostra disposizione per ogni ulteriore chiarimento che si rendesse necessario. E per il supporto alle iniziative.

Cari saluti

il Dpt esteri del PCdI

Fausto Sorini (responsabile)
Francesco Maringiò
Maurizio Musolino