Il 27 e 28 maggio in Grecia, la segreteria del Consiglio Mondiale della Pace (CMP) ha discusso delle prossime iniziative di mobilitazione.
La Segreteria del Consiglio Mondiale della Pace (CMP) si è riunita nella capitale greca, Atene, il 27 e 28 maggio, per discutere della situazione politica internazionale e della sua agenda di lavoro, delle sue campagne e azioni e della preparazione dell’Assemblea, che si svolgerà in novembre, in Brasile.
Quasi la totalità dei membri della Segreteria, composta da 13 entità, ha partecipato: Il Comitato Greco per la Distensione e la Pace Internazionale (che ha ospitato la riunione), il Centro Brasiliano di Solidarietà ai Popoli e di Lotta per la Pace (Cebrapaz), il Consiglio Portoghese per la Pace e la Cooperazione, il Movimento Cubano per la Pace e la Sovranità dei Popoli (MovPaz), il Comitato Palestinese per la Pace e la Solidarietà, il Consiglio della Pace degli USA, l’Iniziativa Sudafricana per la Pace, l’Organizzazione Indiana della Pace e della Solidarietà (Aipso), il Consiglio del Nepal per la Pace e la Solidarietà, il Consiglio Nazionale Siriano per la Pace, il Consiglio della Pace di Cipro e il Comitato della Pace del Congo (Repubblica Democratica). Come invitati, hanno partecipato anche rappresentanti dei movimenti della pace di Polonia, Israele e Turchia.
La riunione si è svolta nella sede della Confederazione Generale dei Lavoratori Greci, con l’introduzione dei rappresentanti della Confederazione e del Comitato Greco per la Distensione e la Pace Internazionale, che hanno trattato della situazione dei lavoratori e del popolo greco di fronte alla crisi internazionale, con riflessi globali.
Nel suo discorso di apertura della riunione della Segreteria, la presidente del Consiglio Mondiale della Pace, Socorro Gomes, ha delineato i punti principali dell’agenda del movimento internazionale antimperialista, che cerca di rafforzarsi per fronteggiare la guerra, l’oppressione e la dominazione dei popoli. Per questo, centrale nelle discussioni della riunione è stata la campagna per lo scioglimento dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), che svolgerà il proprio vertice nella capitale polacca, Varsavia, l’8 e 9 luglio.
“Il CMP ha lanciato una campagna globale di azione e denuncia del ruolo devastante della NATO, che sta rafforzando la logica delle minacce bellicose e la corsa agli armamenti che continua a trascinare i popoli in eventi tragici. Mentre ci mobilitiamo in difesa dei nostri diritti e conquiste sociali, per lo sviluppo e il progresso comuni, per la protezione dell’ambiente, per la fine della povertà e della fame e per un mondo più giusto, quali aspirazioni dei popoli, le potenze continuano a impegnarsi nella loro preparazione della guerra”, ha affermato Socorro.
La militarizzazione del pianeta che si riflette nelle spese militari, nella modernizzazione degli arsenali nucleari, nella disseminazione di basi militari straniere (anche con l’annuncio in marzo dei presidenti argentino Mauricio Macri e statunitense Barack Obama dell’installazione di due nuove basi in territorio argentino, di cui una alla frontiera con il Paraguay e il Brasile), ed anche nella continua presenza di flotte navali statunitensi in America del Sud (Quarta Flotta, del Comando Sud) e in Africa (Africom, Comando Africa), è stata evidenziata nel discorso della presidente. Socorro ha rilevato, per esempio, che, nel 2015, secondo un rapporto dell’Istituto Internazionale di Stoccolma di Ricerche per la Pace (Sipri), il 2,3% del PIL mondiale è stato speso nel settore militare, vale a dire 1.700 miliardi di dollari.
La situazione nel Medio Oriente, in America Latina e in Africa è stata evidenziata dalla presidente, dal segretario generale Thanassis Pafilis e da altri partecipanti. L’aggressività della scalata imperialista degli Stati Uniti, muniti della NATO e delle loro alleanze con élites e oligarchie reazionarie locali, come nel caso dell’America Latina, è stata sottolineata dagli oratori. La loro reazione alle alternative progressiste e di affermazione sovrana è stata quella delle invasioni e aggressioni, come nel caso della Siria, e del sostegno meno evidente, ma comunque sempre rilevante, ad élites reazionarie in paesi dove il golpe è nuovamente lo strumento (anche se in veste diversa da quella che avevamo già visto nei decenni 1950, 1960 e 1970 in America Latina).
Cipro, in parte occupato dalla Turchia; la Palestina, che recentemente ha celebrato il 68° anniversario della Nakba (la catastrofe), sotto l’occupazione sionista; la situazione del Sahara Occidentale, ancora occupato dal Marocco; anche la situazione di Porto Rico, ancora sotto la colonizzazione statunitense, e quella delle Isole Malvine argentine, occupate dal Regno Unito, sono state evidenziate dai movimenti della pace, mobilitati in solidarietà con i popoli che resistono all’occupazione, al colonialismo, alle guerre e alle aggressioni, in Siria, in Iraq, in Afghanistan, nello Yemen, in Libia, tra gli altri. Oltre a ciò, la situazione dei rifugiati, principalmente quelli che arrivano in Europa cercando di fuggire dalla violenza del terrorismo e delle aggressioni contro i loro paesi, ma che sono accolti da calcoli burocratici e da crescente xenofobia, è stato un tema importante della riunione, con campagne già elaborate da parte dei membri del CMP.
Nelle valutazioni dei partecipanti sull’aggressività della reazione e dell’avanzata imperialista, della militarizzazione del pianeta, del ruolo di minaccia e costrizione esercitato dalla NATO, del persistere del colonialismo e delle guerre, i delegati dei 12 paesi riuniti ad Atene hanno discusso in merito alle forme del rafforzamento del CMP, alle campagne e azioni coordinate (come la campagna per lo scioglimento della NATO e l’evento parallelo al suo vertice a Varsavia), ed anche della collaborazione con altri movimenti sociali, della gioventù, dei lavoratori, delle donne, e così via, nella lotta comune contro l’imperialismo, per la giustizia sociale, la sovranità e la pace, e per rafforzare la solidarietà internazionale.
Per questo, il tema dell’Assemblea del CMP, che si svolgerà dal 17 al 19 novembre a São Luís, Maranhão (con il Cebrapaz in qualità di ospitante) sarà: “Rafforzare la solidarietà tra i popoli, nella lotta per la pace, contro l’imperialismo”.
I membri del CMP hanno visitato anche il memoriale di Kaisariani, località dove 200 resistenti furono massacrati dalle truppe naziste di occupazione, il 1° maggio 1944 (adolescenti, nella gran parte), con l’appoggio del regime greco dittatoriale e anticomunista. Inoltre, i delegati hanno partecipato alla commemorazione dei 40 anni della Federazione delle Donne Greche, mentre il Comitato Greco per la Distensione e la Pace Internazionale ha realizzato una manifestazione aperta al pubblico, in cui la presidente, il segretario generale e i coordinatori regionali del CMP hanno pronunciato brevi discorsi.