Il coinvolgimento della Nato nella crisi dei rifugiati è uno sviluppo pericoloso

rifugiati filospinatoDichiarazione di Georgos Loucaides, Portavoce del Comitato Centrale di AKEL

Traduzione di Lorenzo Battisti per Marx21.it

Gli obiettivi di Turchia e Germania a favore di un coinvolgimento della Nato nella gestione degli afflussi di rifugiati nel mare Egeo rappresenta uno sviluppo pericoloso. Le nuove misure e i nuovi meccanismi promossi dall’Unione Europea e dalla Nato stanno creando ovvi pericoli per la sovranità statale dei paesi membri. Allo stesso tempo, l’intensificazione della repressione esercitata contro i rifugiati e la militarizzazione della crisi dei rifugiati sono foriere di altre tragedie nel mare Egeo e in tutto il Mediterraneo. Il coinvolgimento della Nato si aggiunge alla creazione di una Guardia Costiera e di Frontiera promossa dall’Unione Europea che agisce anche senza l’approvazione degli stati membri.

Chi quindi può avere fiducia che la macchina da guerra chiamata Nato possa occuparsi di rifugiati e civili? Dove finiranno i rifugiati civili siriani quando il loro paese è ancora affogato nel sangue? Come sarà prevenuto il ricorso dei rifugiati ai trafficanti di persone, quando l’Unione Europea non ha creato alcun quadro e percorso legale e sicuro che i rifugiati che domandano asilo? Fino a quando l’Unione Europea contratterà e negozierà con la Turchia le vite, la salvezza e la dignità di milioni di persone che stanno fuggendo dalla furia della guerra?

L’AKEL (il Partito Progressista del Popolo Lavoratore) riafferma che la soluzione finale alla crisi dei rifugiati non può essere altro che la fine della sanguinosa guerra civile in Siria. Questo avverrà se i paesi della Nato e i loro alleati nell’area smetteranno una volta per tutte qualsiasi tipo di finanziamento, di fornitura di equipaggiamento e di commercio con le organizzazioni dello Stato Islamico e smetteranno di indebolire le forze che stanno combattendo l’Isis sul terreno.