a cura della redazione
I contrasti tra la Federazione Russa e gli USA e i loro alleati in materia di sicurezza e di equilibrio degli armamenti hanno caratterizzato il Consiglio Russia-NATO del 4 dicembre, a cui ha partecipato il ministro degli esteri russo Lavrov.
Alla vigilia della riunione, il capo della diplomazia russa ha sostenuto la necessità (urgente, ha voluto sottolineare) di rafforzare gli strumenti di difesa del paese, di fronte alla crescente propensione dell’Alleanza Atlantica al confronto militare in diverse aree del pianeta.
Intervenendo alla ventesima Conferenza del Consiglio di Politica Estera e di Difesa, Lavrov ha voluto sottolineare l’intensità e la pericolosità dei conflitti che attraversano il mondo, insistendo sull’esigenza di procedere al “necessario perfezionamento della capacità e potenza militare del paese”, per equilibrare la evidente supremazia degli arsenali nucleari statunitensi.
Il ministro ha ricordato che la Russia in numerose occasioni ha proposto ai governi dei paesi della NATO di elaborare un sistema comune di sicurezza in grado di affrontare le minacce esterne, ma finora la richiesta russa non ha ricevuto alcuna risposta concreta da parte degli interlocutori.
I dirigenti russi richiedono garanzie giuridiche agli Stati Uniti e ai paesi europei che il sistema antimissilistico dislocato nel vecchio continente non venga puntati contro Mosca, ma fino ad ora hanno ricevuto solo risposte evasive. Ciò, ad avviso di Lavrov rappresenta il principale ostacolo nelle relazioni della Russia con il blocco politico-militare guidato dagli USA.
Lavrov ha deplorato anche il fatto che da parte degli interlocutori della NATO vengano spesso scelti metodi violenti per la risoluzione dei diversi contenziosi che si manifestano in varie parti del mondo.
“Sappiamo bene quali sono le conseguenze dell’ingerenza militare esterna negli affari degli altri Stati, senza l’approvazione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU ed è preoccupante che alcuni paesi cerchino di fare del modello libico un precedente”, ha sottolineato il ministro degli esteri, con evidente allusione al disegno seguito dagli Stati Uniti in questo paese, dopo i precedenti dell’Afghanistan e dell’Iraq.
Fonte Prensa Latina