Gli apologeti del terrore

guerra fuoco militaridi Jorge Cadima | da “Avante!”, Settimanale del Partito Comunista Portoghese

Traduzione di Marx21.it

“E’ personalmente preparata a lanciare un attacco nucleare che uccida centomila uomini, donne e bambini innocenti?”. Alla domanda di un deputato, nel dibattito parlamentare sul programma di sottomarini nucleari britannici Trident, la prima ministra, recentemente insediatasi e difensora della permanenza della Gran Bretagna nell’UE, Theresa May, ha risposto con un categorico “Si” (Guardian, 18.7.2016). Non è la prima volta che il genocidio è difeso apertamente. Il 12 maggio 1996, nel programma “60 minuti” della CBS fu chiesto all’allora ministra degli Affari Esteri degli USA, Madeleine Albright, a proposito delle sanzioni che, per interposta ONU, gli Stati Uniti comminavano all’Iraq: “Abbiamo sentito dire che mezzo milione di bambini sono già morti. Ci sono più bambini morti che a Hiroshima. […] E’ un prezzo che vale la pena?”. La ministra del Presidente Clinton rispose: “E’ una scelta molto difficile, ma pensiamo che ne valga la pena”.

Madeleine Albright ha parlato alla Convenzione del Partito Democratico che ha consacrato Hillary Clinton come candidata alla Presidenza degli USA. E’ naturale. La “Regina del Caos” ha responsabilità dirette nella distruzione di paesi come la Libia e la Siria e per le centinaia di migliaia di morti che ne sono risultati. In Internet si può vedere il video in cui la Clinton, nel giorno del linciaggio di Gheddafi, esulta di fronte a chi la intervista e, parafrasando Giulio Cesare, proclama “siamo venuti, abbiamo visto ed è morto”, dopo di che si lancia in una sghignazzata. Come diceva John Lennon, nella sua canzone Working Class Hero: “continuano a dire che ci sono ancora posti in alto, ma prima devi imparare a sorridere mentre uccidi”.

Il degrado morale dei dirigenti delle grandi potenze imperialiste, già evidente nelle menzogne belliciste di Bush, Blair, Barroso, Aznar, Sarkozy, Hollande, Cameron, Obama e tanti altri, non è esclusiva di un sesso, di un colore della pelle, di una religione o di una nazionalità. La storia dell’affermazione del dominio di classe, e in particolare dell’affermazione del dominio planetario del capitalismo nella sua fase imperialista, è un susseguirsi di crimini. E il sistema premia i suoi crimini. Durão Barroso ha conquistato la medaglia nell’UE per avere patrocinato l’invasione dell’Iraq nel 2003. E si è aggiudicato un posto nella Goldman Sachs (sempre di più il padrone della UE) per avere imposto ai popoli dell’Europa (compreso quello portoghese) la povertà e il vassallaggio alla grande finanza. Ma la mancanza di pudore e i crimini, insieme all’impoverimento di grandi masse per salvare il capitale finanziario dalla crisi del suo sistema, stanno rapidamente restringendo la base del sostegno sociale al sistema. Si moltiplicano i segnali della perdita di controllo ideologico (vedi i referendum nell’UE).

L’ondata di attacchi terroristici che oggi fecondano il terreno dell’imposizione degli stati di emergenza, degli stati di polizia e anche delle guerre su larga scala, suggerisce la possibilità che siano in corso piani sovversivi gestiti dagli stessi Stati imperialisti. I presunti autori hanno frequentemente legami con i servizi segreti, di polizia, o con le guerre sporche dell’imperialismo. E’ strano che l’ufficio antiterrorismo della Polizia Giudiziaria francese abbia intimato alla Camera di Nizza di distruggere le sue registrazioni di video-sorveglianza della notte degli attentati (Figaro, 21.7.16). Pochi giorni fa, un tribunale canadese ha sentenziato che la polizia del paese ha manipolato alcuni tossicodipendenti “convertiti all’Islam” per commettere atti terroristici “fabbricati dalla polizia” (Guardian, 29.7.16). Chi trova l’idea stravagante può vedere in Internet il documentario della BBC sulla rete Gladio (1992), che documenta abbondantemente il ruolo della CIA-NATO e di altri servizi segreti negli attacchi terroristici che hanno insanguinato l’Italia e il Belgio nei decenni che hanno accompagnato la vittoria del “neo-liberismo”.

Chi proclama pubblicamente il suo “diritto” ad uccidere centinaia di migliaia di bambini e di innocenti, non si arrogherà anche il “diritto” di cercare di salvare il suo sistema di potere e ricchezza attraverso la provocazione e il terrore?