È stato tutto inutile! Accorate mail, appelli su Internet, interventi di autorevoli esponenti di quel “Movimento antagonista” al quale de Magistris affida il suo futuro politico, lamentele di docenti dell’Università l’Orientale… Niente da fare! Pur di non turbare gli equilibri interni della sua Amministrazione, il sindaco de Magistris si mangia fino all’ultima briciola la polpetta avvelenata che qualcuno nel Comune gli ha rifilato; la sequela di “patrocini” inaugurati con la delibera 878/2016 non si revoca e non la si disinnesca nemmeno con un qualche comunicato. E così “Napoli Città di Pace”, prima città italiana, durante le feste di Natale, ospiterà ben due eventi finalizzati esclusivamente al proseguimento della guerra alla Siria: già 250.000 morti e sei milioni di profughi.
Intanto, la mostra “Nome in codice Caesar: detenuti siriani vittime di tortura” ospitata – ovviamente gratis – nella prestigiosa sede di Castel dell’Ovo. Una mostra frutto dell’l’”Operazione Caesar”, finanziata dal Qatar, sponsor dei “ribelli” che da cinque anni stanno insanguinando la Siria. Sulla credibilità di questa rimandiamo al dettagliato “Report sull’attendibilità dell’operazione Caesar e relativa mostra”, troppo lungo per potere essere qui anche solo sintetizzato.