Datagate, i tedeschi “arruolano” Snowden. Lo scandalo si allarga: protesta anche la Cina

di Fabio Sebastiani | da www.controlacrisi.org

Mentre lo scandalo Nsa si allarga letteralmente a tutto il mondo coinvolgendo anche Cina e Indonesia, i tedeschi fanno la classica mossa del cavallo “arruolando” Edward Snowden. Per il momento ci si muove sul filo della formalità delle regole; ma, ammesso che le regole in questa incredibile storia possano ancora valere, l’aria chetira è che sarà una partita senza esclusione di colpi. Snowden, infatti, potrebbe testimoniare davanti alla giustizia tedesca nel caso dello spionaggio americano sul cellulare di Angela Merkel. A far filtrare la notizia sono stati, manco a farlo apposta, i russi, che tengono “sotto tutela Snowden. L’ex tecnico dell’Nsa, anche se non potrebbe essere fisicamente presente in un tribunale tedesco perche’ cosi’ perderebbe il suo status di rifugiato in Russia, potrebbe rispondere comunque alle domande di Berlino per iscritto oppure incontrare i pm tedeschi a Mosca.


Intanto, ad incontrare Snowden è stato il deputato dei Verdi tedeschi Hans-Christian Stroebele, che ha preso in consegna una lettera indirizzata al governo e alla procura tedesca. I dettagli dell’incontro e dei contenuti della missiva saranno rivelati oggi ma il deputato, che fa parte che fa parte della commissione del Bundestag per i servizi di intelligence, ha gia’ anticipato che secondo lui Snowden “sa molte cose” sull’intercettazione del cellulare della Merkel. Il 18 novembre il parlamento tedesco si riunira’ per discutere delle intercettazioni e i Verdi e la sinistra della Linke chiedono che si indaghi a fondo, anche ascoltando la testimonianza di Snowden. Sempre dalla Germania (dal quotidiano Der Spiegel, fonte Snowden) arriva un documento segreto che illustra come l’Australia utilizzasse ben sei siti tra la Cina e l’Indonesia per intercettare telefonate e altri dati. La Cina e l’Indonesia hanno reagito con irritazione anche perché sulla vicenda c’è la conferma, pubblicata sul Sydney Morning Herald, da parte di un anonimo ex funzionario dell’intelligence militare australiana.

La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chuning, citando le rivelazioni secondo cui le missioni diplomatiche Usa e australiana venivano usate per quel livello di spionaggio, ha dichiarato che ”la Cina e’ estremamente preoccupata e domanda chiarimenti e spiegazioni. Chiediamo che le ambasciate straniere in Cina e il loro personale rispettino la Convenzione di Vienna e gli altri trattati internazionali”. Ha aggiunto che ”Cina e Australia concordano nell’obiettivo di rafforzare la cooperazione e si considerano reciprocamente come opportunita’ di sviluppo”. Piu’ decisa la reazione dell’Indonesia, che oggi ha convocato e ricevuto l’ambasciatore australiano Greg Moriarty, mentre un portavoce del presidente Susilo Bambang Yudhoyono ha definito ”potenzialmente dannoso” l’uso di un’ambasciata per tali fini.

Secondo l’ ex funzionario dell’intelligence militare australiana, i servizi del top secret Australian Defence Signals Directorate utilizzano strutture di spionaggio segrete nelle ambasciate di Pechino, Giakarta, Bangkok, Kuala Lumpur, Hanoi, Port Moresby in Papua Nuova Guinea e Dili a Timor est. Il documento della Nsa fatto trapelare da Snowden precisa che queste strutture ”sono segrete e la loro vera missione non e’ conosciuta dalla maggioranza del personale diplomatico nelle sedi in cui sono collocate”. E sono accuratamente nascoste: ”ad esempio le antenne sono talvolta celate in falsi elementi architettonici o in capannoni di manutenzione sul tetto”.