Dichiarazione del Centro Brasiliano di Solidarietà ai Popoli e Lotta per la Pace (Cebrapaz) | da cebrapaz.org.br
Traduzione di Marx21.it
Il Centro Brasiliano di Solidarietà ai Popoli e Lotta per la Pace (Cebrapaz) condivide la profonda preoccupazione e l’allarme di altri movimenti della pace in tutto il mondo per la scalata dell’aggressione imperialista in Siria. Ci associamo all’appello e all’allarme alla popolazione mondiale in merito al rischio di una guerra generalizzata, dalle proporzioni imprevedibili. Crediamo che sia sempre più urgente, per non correre il rischio di trovarci in una situazione irreversibile, la mobilitazione mondiale contro l’imminenza della guerra.
Dal 2011 assistiamo alla scalata dell’aggressione imperialista contro la Siria e il deterioramento accelerato della situazione interna del paese e della regione, con la diffusione di gruppi armati appoggiati dalle potenze imperialiste statunitense ed europee e dai loro complici regionali, Arabia Saudita, Turchia e Qatar, tra gli altri. Con l’intensificazione dei bombardamenti e dell’intervento militare – l’operazione Inherent Resolve – guidato dagli Stati Uniti, e nonostante l’appoggio militare aereo della Russia – che a differenza dall’altra operazione – è stato richiesto dal governo siriano, e il deragliamento dei più recenti negoziati per il cessate il fuoco, la situazione del popolo siriano si sta aggravando, così come la minaccia di una deriva ancora maggiore per la regione e persino per il mondo.
Gli Stati Uniti hanno visto nella Siria un altro palco per la loro prova di forza contro la Russia e per la costante minaccia di escalation, considerando i loro interessi nella regione contrapposti all’affermazione sovrana del governo siriano, che in tal senso riceve il sostegno della Russia. All’inizio di ottobre, il Washington Post ha rivelato i piani dell’Agenzia Centrale di Intelligence e del Dipartimento di Difesa degli USA per lanciare attacchi segreti contro le forze del governo siriano, nel tentativo di aggirare la mancanza di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a cui le autorità russe avevano risposto con un avvertimento sulle conseguenze di queste azioni. La Russia si prepara alla scalata del confronto.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha incontrato prolungate difficoltà a prestare l’assistenza umanitaria di cui i siriani hanno urgente bisogno e il Consiglio di Sicurezza ha discusso, l’8 ottobre 2016, una proposta di risoluzione promossa dalla Francia che cercava di includere l’imposizione di una zona di esclusione aerea su Aleppo, con aree ancora controllate da gruppi armati. La misura avrebbe potuto favorire questi gruppi e il loro rafforzamento a danno degli sforzi del governo siriano per riprendere il controllo della regione, uno degli argomenti della Russia per il veto alla proposta. Anche il progetto di risoluzione russo è stato respinto; il testo suggeriva un’azione in tutto il paese e appoggiava il piano dell’inviato speciale dell’ONU per la Siria, Staffan de Mistura, per il ritiro dei combattenti del Fronte al-Nusra da Aleppo e per l’attuazione degli accordi sulla Siria firmati da USA e Russia all’inizio di settembre. Questi aspetti sono stati trascurati nella proposta della Francia, come ha messo in risalto nel dibattito il rappresentante russo, Vitaly Churkin.
La preoccupazione statunitense continua ad essere il rovesciamento del presidente Bashar Al-Assad e il confronto contro la Russia. Secondo il Washington Post, in base a informazioni che le autorità statunitensi hanno negato in una conferenza stampa, la CIA e le Forze Armate degli USA hanno espresso sostegno allo svolgimento di “attacchi militari limitati contro il governo siriano”, suggerendo “opzioni cinetiche” – termine coniato da Bob Woodward in un libro sulle guerre di George W. Bush e in seguito adottato da Washington per riferirsi eufemisticamente ad azioni letali e aggressioni militari. La copertura mediatica occidentale, nel frattempo, responsabilizza la Siria e la Russia per la scalata delle tensioni, come autentico organo di propaganda delle accuse delle autorità statunitensi.
Per questo, esprimiamo la nostra solidarietà al popolo siriano nella sua lotta contro l’ingerenza imperialista e per il superamento della sua crisi politica interna, appoggiando gli sforzi per i negoziati che pongano fine al conflitto internamente e i genuini sforzi per una lotta decisa contro il terrorismo, che si è propagato nella regione, causando innumerevoli vittime tra il popolo arabo, travalicando anche nel resto del mondo.
Ci mobiliteremo con decisione e con forza contro la diffusa minaccia di guerra e la militarizzazione generalizzata del pianeta con le azioni bellicose degli Stati Uniti e dei loro complici, che promuovono aggressioni militari e l’ingerenza negli affari interni di tanti paesi, provocando disastri umanitari, devastazione e sofferenza per i popoli.
Ci uniamo ai movimenti per la pace in tutto il mondo per profondere sforzi risoluti allo scopo di evitare la guerra e il confronto!
Esigiamo il ritiro immediato imperialista dal Medio Oriente e dalla Siria!
Esigiamo la fine della minaccia di guerra generalizzata!
Socorro Gomes
Presidenta di Cebrapaz