da Limes Online
Dal Kosovo in poi, Europa e Stati Uniti ignorano o strumentalizzano senza scrupoli norme fondamentali dello Statuto dell’Onu. Poi, come elefanti in una cristalleria, accusano Mosca.
La logica è uguale a Mosca e a Roma? Giorni fa un professore di una grande università italiana ha così reagito a un mio racconto sulla Crimea: “Sì, lo sappiamo che la maggioranza degli abitanti della penisola voleva associarsi alla Russia. Ma il voto è stato organizzato in un paio di settimane. Non lo accettiamo. Il referendum è una cosa seria!”
Francamente, il mio interlocutore mi ha messo in imbarazzo. Si trattava di un esperto di problemi internazionali e sapeva bene che lo aspettava una risposta alla quale non avrebbe potuto opporre nulla. Infatti, in Kosovo il referendum non è stato fatto, e l’Occidente non l’ha chiesto. Senza alcun referendum la Repubblica democratica tedesca è stata annessa alla Bundesrepublik Deutschland. E forse Israele, che appartiene al mondo occidentale, ha aggiunto vasti territori altrui dopo un voto di popolazioni confinanti? Più tardi ho capito perché il professore, dopo avere sentito le mie osservazioni, non si è scomposto minimamente: le mie considerazioni, insieme ai fatti che lo contraddicevano, non gli importavano per nulla.