Catania, 27 giugno 2012 – Sigonella: NO ai droni

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Trentadue anni fa, il 27 giugno 1980, un aereo Itavia in volo da Bologna a Palermo precipitò nel mare di Ustica facendo 81 morti. In quel momento, sui cieli siciliani, c’erano azioni di guerra. Oggi, 32 anni dopo, con la scusa del terrorismo e della “sicurezza” dei cittadini, le guerre per il petrolio e per il controllo del mondo da parte degli Usa, si continua a mettere a rischio le vite delle persone: a Sigonella, nel cielo di Catania ci sono continue operazioni belliche di droni, i micidiali aerei senza pilota che si comandano solo da terra. Come in un videogioco. E se incrociano un aereo civile, è quasi impossibile bloccarli in tempo. Qualche settimana fa ne sono stati attivati altri a Sigonella con la complicità del governo nazionale e nell’indifferenza delle istituzioni locali, sindaci e presidenti delle province che non si curano della sicurezza dei voli nell’aeroporto di Fontanarossa e della popolazione circostante. L’installazione della stazione del Muos, il Centro di comunicazione satellitare Usa a Niscemi, con le interferenze delle onde elettromagnetiche (fino a 140 Km), impedirà l’apertura dell’aeroporto di Comiso e metterà ancora di più a rischio lo spazio aereo di Sigonella, Fontanarossa e di tutta la Sicilia orientale. Noi non vogliamo un’altra Ustica, non vogliamo che la Sicilia sia la più grossa base militare per le sporche guerre imperialiste, non vogliamo i droni né a casa nostra né in nessun’altra parte del mondo: perché la guerra genera soltanto altre guerre. Noi vogliamo la Sicilia smilitarizzata in un Mediterraneo di pace, dove i popoli possano incontrarsi e non scontrarsi.