Brzezinski: “La guerra contro l’Iran devasterebbe l’economia statunitense”

a cura della redazione

newsdalmondo bannerZbignew Brzezinski, consigliere dei presidenti USA dall’epoca di Jimmy Carter e tra gli artefici della politica estera americana negli anni 80 e 90 dello scorso secolo, ha espresso la sua netta contrarietà all’eventuale partecipazione degli Stati Uniti a un’operazione militare contro l’Iran, certo non per motivi umanitari, ma per gli effetti devastanti che, a suo avviso, tale iniziativa potrebbe avere sulla già traballante economia nordamericana.

“L’economia statunitense potrebbe essere colpita nel caso si assistesse ad uno sviluppo del conflitto bellico con l’Iran”. Per questa ragione Brzezinski, in un’intervista a Newsmax TV, invita l’attuale amministrazione USA ad evitare “l’avventurismo militare” contro l’Iran, affermando che “una guerra nel Medio Oriente, nel contesto attuale, potrebbe durare anni”, con conseguenze imprevedibili in particolare per le classi medie statunitensi già gravemente colpite dall’instabilità e l’insicurezza economica.

Nella sua intervista, l’illustre geostratega sottolinea che il possibile blocco dello Stretto di Ormuz da parte iraniana, anche se di breve durata, aumenterebbe in maniera rilevante i costi del petrolio, dal momento che il trasporto del greggio si trasformerebbe in un impresa estremamente pericolosa.

L’ex consigliere della Sicurezza Nazionale ha concluso che i negoziati sul programma nucleare di Teheran potrebbero non dare risultati “se fossero progettati per umiliare l’Iran e per mettere i suoi dirigenti all’angolo, attribuendo loro un ruolo completamente diverso da quello degli altri firmatari del Trattato di Non Proliferazione”.

Fonte “Russia Today”