di Maurizio Musolino
da www.adista.it
L’ennesima strage sconvolge una capitale europea. Bruxelles è in ginocchio, le decine di morti, gli oltre 200 feriti, dimostrano in modo inequivocabile che a questo terrorismo non ci si può opporre in termini di sicurezza e di militarizzazione delle città, semplicemente perché è inefficace, quando non utile paradossalmente alle logiche degli stessi che compiono gli attentati.
Il problema è molto più profondo e purtroppo non prevede soluzioni brevi e semplici. I danni, ma non è sbagliato chiamarli veri e propri crimini, che l’Occidente ha prodotto negli ultimi due decenni sono terribili. Dalla Prima Guerra del Golfo in poi si è stravolta la percezione che proiettavamo sui Paesi del sud del mondo. Fino ad allora, a torto o a ragione, l’Occidente era il luogo dei diritti, della libertà, della democrazia. Immagini che spesso non corrispondevano alla realtà, ma il bluff reggeva. Poi siamo diventati il mondo della prepotenza, dell’inganno, della prevaricazione e dei diritti a senso unico. Guerre fatte in nome della “democrazia” che uccidevano popolazioni inermi e innocenti, Paesi – come la Palestina – abbandonati all’arroganza e alla prepotenza della forza criminale di Stati come Israele, per finire con un certosino lavoro di smantellamento degli Stati nazionali dell’area mediorientale teorizzato a tavolino dalle teste d’uovo dei neocon statunitensi. Proprio questa operazione di frantumazione degli Stati nazionali iniziata con l’Iraq e poi proseguita con la Libia, Siria, Yemen, e in futuro con l’obiettivo di coinvolgere anche l’Egitto, ha definitivamente rotto tutti i vecchi equilibri provocando una migrazione biblica delle popolazioni di quell’area.