Cuba: seminario internazionale per la chiusura di basi militari straniere in America Latina

di Vanessa Silva, redazione di Vermelho | da www.vermelho.org.br
Traduzione di Erman Dovis per Marx21.it

Gli Usa mantengono tuttora, nel continente latinoamericano, la Quarta Flotta e 76 basi militari di diversa grandezza e capacità

La città cubana di Guantanamo ha ricevuto la solidarietà dei popoli latino-americani per la chiusura delle basi militari straniere in tutto il continente sudamericano. L’evento è stato convocato dal Movimento della Pace di Cuba (MOVPAZ), ed ha potuto contare sull’autorevole presenza e partecipazione del Consiglio Mondiale della Pace (CMP) rappresentato dal suo presidente, la brasiliana Socorro Gomes, e dai rappresentanti di America Latina e Caribe, Silvio Platero di Cuba e Juan Pablo di Santo Domingo.

Il Brasile ha partecipato a questa iniziativa con una delegazione di 20 persone, in rappresentanza di organizzazioni come Cebrapaz, Associazione Josè Martì di Bahia, Rio Grande do Sul, Minas Gerais e Rio de Janeiro. I delegati di Cebrapaz provenivano invece da San Paolo, Rio de Janeiro, Bahia, Brasilia e Rio Grande do Sul.

Il seminario ha contribuito a cementare e incrementare l’unità delle forze nella lotta internazionale per l’eliminazione e la chiusura delle basi militari arbitrarie e illegali ed imposte contro la volontà dei popoli. L’evento, si è tenuto dopo la Conferenza Internazionale per la liberazione dei Cinque Eroi cubani ingiustamente detenuti nelle carceri dell’impero, negli Stati Uniti.

Nel suo intervento al seminario, la presidente di Cebrapaz e del CMP, Socorro Gomes, ha messo in risalto l’importanza della lotta anti-imperialista: “L’aggressione dei paesi imperialisti ai diritti dei popoli è la risposta che dà il sistema imperante, nell’attuale epoca, ad un periodo segnato da una delle peggiori, se non la peggiore, crisi economica e finanziaria di tutti i tempi (…) che fa pagare un prezzo insopportabile ai lavoratori, ai popoli, ed alle nazioni non autosufficienti e povere.”

Impegnata nella lotta dei popoli, Socorro ha osservato che “è in corso un’offensiva militarista nel mondo, con alla testa l’imperialismo statunitense. Questa offensiva è generalizzata, ma si concentra maggiormente nelle regioni e nelle zone ricche di risorse naturali, materie prime, e fonti di energia. Allo stesso modo, questa offensiva si lega al tentativo di dominio dei mercati, dell’acqua o dei minerali che vengono utilizzati per le tecnologie avanzate.”

E’ in questo contesto che lei contestualizza l’importanza che riveste il continente latinoamericano per l’imperialismo.

“L’America Latina e i Caraibi rientrano in queste tipologie ed azioni militariste all’interno dello sviluppo della Dottrina Obama. La presenza della Quarta Flotta, le 76 basi militari di differenti capacità, lo sviluppo delle migliori forze militari nord-americane per poter intervenire in qualsiasi luogo del continente, la sistematica opposizione a ogni governo progressista, tutto questo rientra e si incardina perfettamente nella Strategia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America. Un piano che dimostra come la strategia militare di Obama si inserisce negli obbiettivi permanenti dell’imperialismo Usa di continuare ad essere l’unico paese a perseguire una dominazione militare globale per il mantenimento e l’estensione delle basi militari, truppe, portaerei e bombardieri strategici in tutte le latitudini del pianeta”.

Integrazione latinoamericana

L’integrazione dei popoli latinoamericani e caraibici è stata sottolineata nell’intervento della pacifista come uno strumento fondamentale per rompere lo status quo: “L’Alleanza Bolivariana dei popoli della Nostra America (ALBA) ha avanzato un progetto di avanguardia di governi progressisti e anti-imperialisti, cercando formule di rottura con l’ordine internazionale imperante, per rafforzare la capacità dei popoli di far fronte comune contro i grandi gruppi di potere internazionali.”

Ed ha aggiunto: “ A questo si accresce l’impulso dato dall’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUL, blocco politico di cui fanno parte 12 Stati sovrani dell’America del Sud) E, oltre a tutto questo, i 33 Paesi di America Latina e Caraibi lavorano uniti per un balzo in avanti storico, iniziato con la fondazione, nei giorni 2 e 3 dicembre 2011, della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC), per l’integrazione reale di tutta la regione continentale, e per il consolidamento della sovranità e l’indipendenza della ‘Nostra America’ , senza la presenza di Stati Uniti e Canada”.

Socorro Gomes ha così concluso: “La lotta per la pace mondiale è indissociabile dalla politica di guerra degli Stati Uniti e dei suoi piani militaristi”.

Risoluzioni

Le risoluzioni approvate dal Seminario sono:

1 Intensificare la lotta internazionale per un mondo di pace, la soppressione di tutte le armi di distruzione di massa, atomiche, chimiche e batteriologiche di tutti i paesi e la disattivazione di tutte le basi militari dell’imperialismo statunitense e dei suoi alleati.

2 Fine dell’occupazione imperialista dei territori dei popoli, in tutti i continenti.

3 Disattivazione della Base Navale di Guantanamo e suo disimpegno, e il ritorno a Cuba di quel territorio, in quanto occupato illegalmente dagli Usa.