
La prova di forza che l’alleanza militare di cui il nostro paese fa parte, e la stessa Unione Europea, stanno ingaggiando nei confronti della Russia, minaccia di gettare l’intera Europa nel baratro di una guerra, che potrebbe essere catastrofica per l’intera umanità, e per il Pianeta Terra. Una guerra che politici irresponsabili (a cominciare dal presidente USA Biden), e giornalisti al servizio di gruppi di potere, stanno fomentando e che non risponde ad alcuna necessità chiara e riconoscibile, né ad alcun interesse vitale non componibile, né soprattutto ad alcuna ragione di principio, o motivo ideale, per cui la coscienza democratica possa impegnarsi.
Gli “Accordi di Minsk” del 2015, che possono garantire e comporre equamente i diversi interessi e le distinte identità dei popoli dell’Ucraina, sono rimasti inattuati a causa dell’attivo sabotaggio ‒ tollerato e sostenuto di fatto dai paesi della NATO e della UE ‒ da parte di forze di estrema destra che in Ucraina, essendo andate al potere con un golpe al quale non sono stati estranei USA e UE, oggi si spingono fino a rivendicare apertamente l’eredità del collaborazionismo filo-hitleriano durante la Seconda guerra mondiale. È inaccettabile che il nostro paese possa trovarsi al fianco di forze dichiaratamente neonaziste.
È tempo di far valere i principi e i metodi della sicurezza collettiva già praticati mezzo secolo fa al tempo della Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, così da conferire piena legittimità e stabilità al presente assetto territoriale del Continente, con tutti i mutamenti comunque effettivamente avvenuti dal 1991 ad oggi, nel pieno rispetto del diritto di tutti i popoli e degli eguali diritti di tutte le minoranze, promovendo l’amicizia e la cooperazione internazionale, sulla via del progresso civile e della giustizia sociale e ambientale.
Noi, firmatari di questo Appello, gridiamo il nostro NO ALLA GUERRA, oggi più che mai, e chiediamo alle autorità italiane di imparare le tragiche lezioni della storia, quelle che in particolare ci vengono dalle sciagurate imprese militari del regime fascista. E le invitiamo a ricordare quanto prescrive la nostra Costituzione, all’articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra”, e altresì a cogliere l’occasione per affermare una linea di politica estera non piegata ai diktat di Washington.
NO ALLA GUERRA!
Raffaele D’Agata (Università di Sassari)
Angelo d’Orsi (Università di Torino – Direttore di “Historia Magistra”)
Primi firmatari:
Giuseppe Cacciatore (Emerito Università Federico II, Napoli – Accademico dei Lincei)
Piero Bevilacqua (Università Sapienza Roma)
Paolo Favilli (Università di Genova)
Raul Mordenti (Università di Roma Tor Vergata)
Guido Liguori (Università della Calabria – Presidente dell’International Gramsci Society)
Alexander Höbel (Università Federico II, Napoli)
Rita Tolomeo (Università di Roma Sapienza – Presidente Società Dalmata Storia Patria)
Fabio Minazzi (Università dell’Insubria – Varese)
Andrea Catone (Direttore di “MarxVentuno”)
Massimo Zucchetti (Politecnico di Torino)
Giovanni Pizza (Università di Perugia)
Carmen Betti (Università di Firenze)
Francesca Chiarotto (Università di Torino – “Historia Magistra”)
Giuseppe Amata (Università di Catania)
Antonio Caputo (Giurista, Torino)
Francesco Galofaro (Università di Torino)
Cecilia Novelli (Università di Cagliari)
Tiziano Ferri (Giornalista, Sarzana)
Enzo Scandurra (Università Sapienza, Roma)
Fabio Marcelli, dirigente di ricerca, direttore f.f. Istituto Studi giuridici internazionali (CNR).
Alberto Ziparo (Università di Firenze)
Giancarlo Consonni (Politecnico di Milano)
Graziella Tonon (Politecnico di Milano)
Andrea Balzola (Accademia Belle Arti Torino)
Francesco Trane (Officina dei Saperi)
Giuseppe Saponaro (Università di Ferrara)
Danila Ghigliano (artista, Torino)
Emiliano Alessandroni (Università di Urbino)
Marco Pondrelli (direttore del sito Marx21.it)
Salvatore Tinè (Università di Catania)
Salvatore Di Stefano, Presidente dell’Associazione Etnea di Studi Storico-Filosofici.
Angelo Baracca (Università di Firenze)
Per aderire: