Neototalitarismo, parole chiave: complottismo

di Mark Epstein

Il termine “complottismo” (“conspiracy theory”) viene usato spesso dai poteri dell’Impero come manovra propagandistica per denigrare, diffamare, depistare cittadini e pubblico quando deve difendersi da prove evidenziare, argomenti, critiche che smontano le infinite falsità di stato che diffonde quasi dai tempi della sua creazione (basti leggere le molte critiche dell’imperialismo Yanqui fatte già da Mark Twain).

Nel corso del XX secolo uno degli eventi più sintomatici nel mostrare quanto la National Sekurity State intendesse governare a qualsiasi costo, anche eliminando la propria leadership civile, e cioè l’assassinio di JFK (e, nella stessa costellazione, quelli di RFK, MLK, Malcolm X, di membri delle Black Panthers e così via), fu uno degli eventi dove appunto la NatSek State, con come strumento principale la fognatura propagandistica dei mass-media di regime, cominciò a usare con grande frequenza la frase “conspiracy theory”.

Ottimo intervento di anni fa di un intellettuale di sinistra, independente, spesso dimenticato, ed oggetto di censura e di cacciate dal posto di lavoro per via del rigore, onestà e mancanza di compromessi delle sue posizioni, e cioè Michael Parenti, padre del quasi altrettanto bravo Christian Parenti (che ha scritto molti ottimi saggi, tra cui uno che smonta completamente il razzismo alla rovescia delle indottrinazioni Korporate e governative ‘ufficiali’ riguardo la “white privilege”, ed il fatto che molta di questa sinistra postmoderna identitaria ha molto più in comune con i “cult” alla Scientology appunto, di quanto condividano con movimenti politici ed intellettuali seri, aperti, dialogici, confutabili e e verificabili, cf. The First Privilege Walk (vedi qui), che sottolinea come gran parte della ‘sinistra’ de facto tra l’ipocrita, il codardo e l’opportunista, cerca sempre di screditare il fatto che le elite da sempre fanno ricorso a complotti (anche da prima dell’assassinio di Giulio Cesare, in Egitto, Mesopotamia, Cina e via dicendo a livello di elite appunto), e quindi contrastano complotti ed analisi di classe, mentre Parenti sottolinea, in modo molto materialistico, e scientificamente corretto, come i complotti siano assolutamente una delle armi di cui il potere si è avvalso da sempre (vedi qui), proprio anche nel corso delle lotte di classe.

Invece gran parte della sinistra ‘au fait’ con riconoscimento mediatico soprattutto delle persone che non conoscevano molto in profondità né i fatti né i dibattiti, tra cui appunto Alexander Cockburn e Noam Chomsky che Parenti cita in questo intervento, cercavano (soprattutto Chomsky e poi il suo Z Magazine) di contrapporre complotti e ca. ‘scienze sociali serie’ dove erano organigrammi, tabelle, statistiche che cercavano di proiettare ‘gravitas’ ed attendibilità scientifica scimmiottando le superfici delle comunicazioni scientifiche delle “hard sciences”, una debolezza da sempre dell’approccio di Chomsky alla linguistica ed allo studio scientifico del linguaggio. In realtà ovviamente la politica non viene fatta dai grafici, e le istituzioni sono gestite e composte da esseri umani in carne ed ossa, con tutto ciò che questo comporta in termini di psicologia, biografia, etica, rapporti umani, ecc., e che una analisi scientifica minimamente seria di stampo materialistico darebbe per scontato.

Da aggiungere a quanto appena affermato che è tanto più grave escludere a priori l’analisi di complotti reali da parte di persone che si dichiarano ‘a sinistra’, più che altro per questioni di ‘apparenze’ riguardo la loro serietà intellettuale, quando, come l’opera tarda di Chalmers Johnson dimostra alla grande e senza ombra di dubbio, la devoluzione e degradazione dell’Impero per quanto riguarda il poco che aveva inizialmente in fatto di ‘istituzioni democratiche’ è legata a doppio filo al crescendo inaudito ed ininterrotto della NatSek State, dei settori dell’esercito, dei servizi, ed annesse fognature “mediatiche” (e social media ovviamente nel contemporaneo) idest propagandistiche.

Ma ovviamente come in quasi tutte queste manovre propagandistiche, retoriche, e di diffamazione, ‘svergognamento’, ecc. preventive, da parte dei poteri oligarchici, l’insinuare che un individuo, un ente, una fonte, sono ‘complottisti’ è un modo di tentare di squalificarli e ghettizzarli preventivamente, oltre, ovviamente, il cercare di censurare, nascondere, trivializzare, ecc. i reali fatti ed eventi che si sono svolti nel caso di complotti reali. A suo onore, il regista Oliver Stone, come nel caso di JFK, ha sempre seguito questa prospettiva riguardo gli eventi storici, e non la neutralizzazione anodina che quasi sempre occulta i fatti molto più di quanto riesca ad illuminarli, dei documentari ‘statistici’, dei grandi numeri, ecc. che, per quanto ovviamente molto necessari, non spiegano decisioni ed eventi, ma, nel migliore dei casi, contesti e dinamiche molto più di medio e lungo termine.

La frequenza con cui il termine è stato usato è poi aumentata di molto con il 9/11 e tutta una serie di ipotesi ed in parte anche documentazioni dei collegamenti tra NatSek State, servizi, e gli avvenimenti intorno agli attacchi terroristici di quel giorno. Uno dei migliori e più documentati libri su quegli eventi è di Michael Ruppert, Crossing the Rubicon, con documentazioni dettagliate irreperibili da altre fonti. Uno dei legami di ‘pianificazione’ principali è con la Project for a New American Century architettata dai Neocon, che sono al centro delle componenti più totalitarie e losche del neototalitarismo imperiale degli ultimi decenni.

E ultimamente ovviamente tutte le manipolazioni della paura e panico re la pandemia covid, le possibili se non probabili origini da laboratori per armi biologiche dell’Impero (cf. da ultimo anche le dichiarazioni di Jeffrey Sachs), come Fort Detrick nel Maryland, il principale centro dedito alla guerra batteriologica nell’Impero e chiusa per mesi alla fine del 2019 (cf. un ottimo articolo di Alessandro Pascale a proposito) o anche se corrispondesse al vero l’ipotesi del laboratorio di Wuhan, il fatto fondamentale rimane che queste ricerche erano condotte e pagate dall’Impero che, come nel caso di tortura ed “extreme renditions,” cerca di defilarsi dai collegamenti diretti del mandante (che rimarranno sempre per quanto occultati), così come dai rischi cui si espone il personale che fa queste ricerche; a seriale censura contro tutta una serie di dibattiti ad alto livello scientifico sulle migliori misure da usare contro il virus, così come le migliori misure di sanità pubblica, e, già da qualche anno prima, e poi in parallelo con le depistazioni e censure sia dei social media che governative (perlopiù ad opera delle prime per mandato delle seconde) riguardo lo ueber-complottismo orchestrato dalla NatSek State con i vertici della campagna di Shillary riguardo la cosiddetta “Russiagate”.

Quest’ultima campagna forse la più eclatante e perversa di tutte, vista l’estensione delle istituzioni ed apparati coinvolti nella gigantesca operazione di ueber-complottismo, dove sono poi i reali investigatori e smontatori della propaganda che vengono accusati di ‘complottismo’ dai primi.

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