Struttura multipolare in pieno sviluppo

di Enrique Munoz Gamarra, sociologo peruviano, specialista in geopolitica e analisi internazionale
da elpravda.blogspot.it | Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
mondomultipolareOffro queste note con un leggero ritardo. Il Mondo, continua ad esser alle prese con una cruenta situazione di guerra provocata dai militaristi statunitensi, in particolare, la situazione in Medio Oriente (Siria e Iran) è molto tesa. Al momento in cui scrivo queste note i sionisti e i militaristi americani stanno bombardando Gaza. In Colombia mentre si effettuano i “Colloqui di Pace”, le forze armate di questo paese, in collusione con il Pentagono, preparano la strada per annientare la guerriglia. In generale i militaristi statunitensi hanno iniziato a imprimere un marchio sanguinario su tutte le loro operazioni. Su questo, provoca grande orrore la decapitazione (15/11/2012), di un eroico combattente del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Comando Generale), eseguito dalle orde del Pentagono in Siria (1). Questi sono gli stessi sicari locali che agiscono a Damasco. Nel frattempo, la ferma reazione di Mosca e Pechino mette in difficoltà Washington.

Tutta questa escrescenza militarista, anche se ancora incapace di occupare la Siria, una durissima guerra monetaria, in sostanza tra lo yuan e il dollaro e una persistente corsa agli armamenti, indicano chiaramente la posta in gioco della Struttura Multipolare del mondo.

Prima di un’analisi approfondita della questione, è necessario precisare alcuni concetti. In primo luogo, precisare che questo approccio non mette in discussione la lotta rivoluzionaria dei popoli, per non parlare del ruolo dei partiti comunisti come avanguardia di questo processo, intendendo con ciò che il sistema d’oppressione imperialista mai cadrà da solo. In secondo luogo, non si tratta di un’apologia, di una lode o esaltazione della Russia o della Cina, che, a mio parere, sono tanto rapaci quanto l’imperialismo statunitense. E in terzo luogo, la messa a fuoco della Struttura Multipolare serve per abbassare l’arroganza e l’orgoglio dei militaristi americani che continuano a credere di avere lo stesso potere di quando implose l’ex Unione Sovietica nel 1991; vale a dire, è uno strumento per osservare profonde crepe inter-imperialiste e la nuova correlazione di forze costituitasi recentemente in questo livello (imperialista).
Osservare ciò è molto importante. La questione è che ci sono dei cambiamenti. Si tratta di cambiamenti che si muovono dalle strutture economiche istituite negli USA (Wall Street) e passano dall’Inghilterra (City londinese) e il Giappone, come un ordine strutturale non compatto che cerca di amalgamarsi nel potere nordamericano e si muovono in modo oscillante e conflittuale con le strutture guidate dalla Cina insieme a quelle dell’India e della Russia immerse in una situazione d’attrazione delle forze europee, in questo caso, guidate dalla Germania che cerca di salvare il suo controllo su questa regione, anche se in svantaggio per le contraddizioni di potere che lì esistono. In realtà è un grande movimento che va stabilendo nel mondo una Struttura Multipolare, soprattutto innescato dalla grande crisi economica, l’esaurimento delle forze occidentali e l’espansione della Cina.
Ciò tenendo sempre presente che il sistema imperialista non è mai stato un blocco omogeneo. Lo sviluppo diseguale e le contraddizioni inter-imperialiste riguardano questo sistema dall’intera sua esistenza. Ma la borghesia ha fatto di tutto per mostrare il contrario. Ad esempio, la teoria della “globalizzazione”, progettata al Pentagono, fin dagli anni Ottanta del secolo scorso ha distorto all’estremo la questione della mondializzazione dei capitali, una divagazione che risuonava anche in alcuni teorici di ‘sinistra’ che parlavano della caducità dei contributi di Lenin sul sistema imperialista, mentre altri hanno avuto il coraggio di sostenere che la globalizzazione e il neoliberismo sono un altro stadio del sistema capitalista. Il punto è che, al di là di tutte queste divagazioni teoriche, i blocchi imperialisti sono persistiti.
E naturalmente vi è una tabella di marcia in questo senso. I suoi inizi risalgono al 14 giugno 2001, quando viene fondata l’Organizzazione di Cooperazione di Shanghai (OCS), che sigilla l’Accordo strategico militare tra la Russia e la Cina. Ma, fondamentalmente, la Grande depressione economica iniziata nel 2008 marca il punto d’inizio di questa struttura. La catastrofe dell’economia degli Stati Uniti e l’ascesa dell’economia della Cina come potenza di primo livello sono state cruciali, quindi, dopo la reazione militare degli Stati Uniti e le loro gravi provocazioni, si è giunti alla rottura dell’Accordo strategico economico, che in materia economica avevano stabilito gli Stati Uniti e la Cina nel 1978, la rottura è stata sigillata quando in quest’ultimo paese (Cina) riprende la quotazione dello yuan nel giugno del 2010. In quegli stessi giorni (giugno 2010) i dirigenti cinesi respinsero l’ingresso dell’allora segretario alla Difesa statunitense, Robert Gates, a Pechino. Da allora vi sono ulteriori fatti che dimostrano questa situazione.
Consideriamo prima un fatto che, in parte, chiarirà questo tema.
Un’osservazione interessante a questo proposito si è verificata in occasione del vertice dei ministri delle Finanze dell’Unione Europea (UE), svoltosi nella città di Wroclaw in Polonia il Sabato 17 settembre 2011, quando questo paese era presidente di turno della Presidenza dell’Unione Europea, dal 1 Luglio al 31 dicembre 2011, dove si discusse della crisi europea e nelle quale le parti fecero orecchie da mercante fino a mettere in discussione i “consigli” di Tim Geithner, segretario al Tesoro Usa, che per la prima volta partecipava a un incontro così importante e che, tra le altre cose, ha posto in evidenza le dure frizioni esistenti tra gli Stati Uniti e il blocco europeo.
Infatti, in quell’occasione Geithner chiese all’Eurozona di mettere subito sul tavolo le loro garanzie efficaci per procedere con il salvataggio dell’Italia e della Spagna da Washington, ovvero, il dono totale delle loro risorse alla voracità delle multinazionali statunitensi. Il Presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, gli rispose: “Non si discute (nella UE) sull’aumento o l’espansione del Meccanismo Europeo di Stabilità Finanziaria con uno Stato non membro dell’eurozona”, chiaro riferimento all’ingerenza degli Stati Uniti negli affari interni di questa regione. E, ancora più enfatico fu l’intervento della ministra delle Finanze dell’Austria, Maria Fekter, che disse: “Non credo che sia giustificato che qualcuno sia qui per darci alcuna lezione. Se si guardano i dati macroeconomici, l’Europa sta meglio di loro”(2). La questione non potrebbe essere più chiara.
Ciò concorda con l’ultima nota che ho letto su questo argomento, questa volta scritta da Ernesto Carmona (3), quando parla di 16.000 miliardi dollari stampati dalla FED statunitense, di cui una grande parte destinate alle banche europee, tra cui Barclays, Royal Bank of Scotland Group e Bank of Scotland d’Inghilterra, Deutsche Bank e Dresdner Bank in Germania, UBS e Credit Suisse Group della Svizzera, Bank Paribas e Société Générale di Francia, e che, tra l’altro, spiega la danza di circa 400 / 500 miliardi di dollari senza valore in tutta l’Unione Europea (capitale fittizio e junk bonds). Su questo ci sono alcune note, qui di seguito.
I blocchi che supportano la nuova struttura (principalmente dal declino del potere statunitense):
In primo luogo, in Europa ci sono alcuni segni di raggruppamento di forze. I poteri economici di questa regione sono molto preoccupati per il calo della domanda del mercato statunitense per quanto riguarda i prodotti della difesa, in questa la situazione di Bae Systems(Secondo Wikepedia, il quarto più grande contractor militare del mondo con base a Farnboruogh, Hampshire, in Inghilterra, fondato il 30 Novembre 1999) è dolorosa, tanto che, anche se è stata rapidamente smentita da alcuni organi di stampa occidentali, avanza verso una fusione con un altro grande dell’aviazione commerciale Airbus, con sede a Tolosa, in Francia (la stessa dell’EADS), in piena tensione con la Boeing statunitense. Nel complesso Germania, Francia, Italia e Spagna starebbero prendendo questa direzione. Intanto la Cina preferisce gli aerei Airbus. Le note a questo proposito dicono:
“Il numero di nuovi aeromobili che Airbus consegnerà alle compagnie aeree cinesi quest’anno raggiungerà le 120 unità, ha annunciato lunedi (12/11/2012) Airbus. E’ il terzo anno consecutivo che Airbus consegna più di 100 aerei a quel continente, afferma un alto dirigente di Airbus nella preparazione della IX Esposizione Internazionale di Aviazione Aereospaziale di Cina, che si terrà tra il 13 e il 18 novembre”(4). In questa stessa nota si afferma che tale cifra corrisponde a un quinto di tutte le consegne globali riportate nello stesso periodo.
In secondo luogo, si rafforza l’Unione Doganale come embrione dell’Unione Eurasiatica. L’unione doganale è stata firmata il 1° gennaio 2010 dal presidente russo, Dmitri Medvedev, dal kazako, Kursultan Nazarbayev e dal bielorusso, Alexandr Lukashenk (5). Si tratta di una unione alla quale aspira anche il Vietnam (come ha annunciato il presidente vietnamita Truong Tan Sang, il 29 luglio 2012) (6), il Kirghizistan (annunciato nel mese di ottobre 2011) e l’Ucraina. E, in effetti, possiede prospettive straordinarie tanto che il presidente russo Vladimir Putin entusiasticamente ha affermato: “L’Unione Doganale di Russia, Bielorussia e Kazakistan consentirà la formazione dell’Unione Eurasiatica” (7).
In terzo luogo, c’è una forte frenesia d’integrazione o alleanza strategica che va dal Medio Oriente, passando per l’Oriente Mediterraneo per giungere all’Asia meridionale, che, tra gli altri, coinvolge Siria, Iraq, Iran, Pakistan, India e Cina. Qui le risorse energetiche hanno un grande valore. In Pakistan ciò scarseggia. Ciò porta alla formazione di gruppi di potere di reciproco interesse. In primo luogo ci sono forti legami tra l’Iran e il Pakistan per il gas naturale. Si dice che il gasdotto dal quale deve passare questa energia dalla parte iraniana sia stato già terminato e che rimanga solo la parte che corrisponde al Pakistan, che può coinvolgere anche India e Cina. E, in effetti, questa è la prospettiva. Cina e India sono molto interessate a questo progetto. In aggiunta, ci sono due porti molto importanti in questa regione che esacerbano tali obiettivi geostrategici e questi sono, il porto Chabahar, costruito con un’ampia cooperazione da Iran e India. E l’altro è il porto di Gwadar in Pakistan, costruito in cooperazione con la Cina. Inoltre bisogna aggiungere che la compagnia russa Rosneft è attualmente la più grande azienda petrolifera al mondo. Questa è l’ultima nota che ho a portata di mano sull’energia mondiale (8). Qui ci sono alcuni elementi che aiutano a capire cosa sta succedendo nella regione e che portano a una nuova situazione nell’Oceano Indiano, una delle principali vie di trasporto del petrolio. La Cina è presente anche nel porto di Hambantota in Sri Lanka e in Myanmar a Dawei e Kyaukpyu (9). Senza dimenticare il progetto di costruzione di un canale in Thailandia solo per rompere il controllo che i militaristi americani esercitano nello stretto di Malacca.
Fondamentalmente, la Struttura Multipolare è sostenuta dalle cinque principali economie del mondo e che, in ordine di importanza, sono: Stati Uniti, Cina, Unione Europea, India e Giappone, con l’aggiunta della Russia in particolare per la sua potenza militare. Senza dimenticare che il centro di gravità di questa struttura ruota attorno all’accordo strategico militare tra la Russia e la Cina.
E, in questo contesto, la Cina continua a rafforzarsi ancora con un significativo rallentamento di queste:
In primo luogo è necessario notare che la Cina è un importante partner commerciale degli Stati Uniti, Russia, Unione Europea, Giappone e Brasile. Inoltre, di una serie di paesi in Africa e in America Latina. Non dimentichiamo che la Cina ha il più alto tasso di scambio commerciale, ad esempio, con il gruppo ASEAN in un ordine di 210.000 milioni di euro (10), con il Giappone in ordine di 342.000 milioni di euro (11) e con gli Stati Uniti, quest’anno (2012) starebbe sull’ordine dei 500.000 milioni di dollari. C’è di più, secondo l’OCSE: “L’economia cinese supererà quella della zona euro nel 2012 …” (12) in quanto, secondo gli ultimi dati trattati dalla stampa internazionale, il PIL della Cina nel 2011 già avrebbe lo stesso livello dell’eurozona in una percentuale del 17 per cento del totale mondiale, mentre gli USA sono al 23%. E, cosa più importante, sarebbe già stato stabilito il blocco Renminbi (yuan) in Asia orientale, dove sette le prime dieci economie della regione hanno come referente questa moneta (13).
L’India è in procinto di scalzare il Giappone:
L’annuncio è in circolazione da settembre 2011. In particolare l’informazione dice così: “secondo le previsioni del FMI, l’economia giapponese è in forte contrazione quest’anno dello 0,7%, mentre l’India ha registrato un’espansione del 8,2%. L’India è proprio dietro il Giappone in termini di PIL con una differenza minima, l’India con 4.060 miliardi e il Giappone con 4.310 miliardi di dollari, in ciò è stato decisivo il terremoto dello scorso marzo”(14).
Poi c’è un’intensa frizione monetaria:
Stati Uniti e Cina sono coinvolti in una forte manipolazione delle loro monete. Ciò è espresso come segue: da una parte, il dollaro è troppo espanso, entrato in un paradigma speculativo senza precedenti che travolge l’intero sistema finanziario globale. E, lo yuan o renminbi cinese, adattato a tale dollaro artificioso, mentre cavalca su di esso, tiene a bada il dollaro sottovalutando il suo valore e assicurando la sua esistenza. Questa è l’espressione reale dell’attuale guerra monetaria in corso.
E, per questa stessa ragione, si dice, che sia già iniziata una transizione verso una nuova moneta di riserva internazionale. Essa si verifica in una fase di indebolimento del dollaro, seguendo le sorti della grande crisi attuale, del resto, non possiamo dimenticare che è inserito in una congiuntura particolare. E, questa è al momento, la tendenza monetaria nell’ambito mondiale. Un forte impulso verso una nuova valuta di riserva internazionale. In questo ha molta incidenza l’importanza che comincia ad avere sempre più, l’oro e lo yuan cinese. Gli sviluppi successivi dovrebbero chiarire ulteriormente questa situazione.
Vi è anche un’infinita emissione di biglietti senza valore che affoga l’economia reale:
Il 13 settembre 2012 la FED statunitense ha iniziato il denominato “Terzo Alleggerimento Quantitativo” (QE3) consistente in un programma d’acquisto di obbligazioni e di salvataggio di titoli ipotecari per un valore di 40.000 milioni di dollari mensili a tempo indeterminato ed è, di fatto, un pompaggio di ingenti capitali speculativi che aggrava la situazione economica globale. E, con questo, l’indebolimento del sistema del dollaro è pienamente garantito, mentre le Banche Centrali di Riserva dei diversi paesi che si sono compromesse con la voracità di questa moneta, compiono notevoli sforzi per impedire la sua caduta. Ma l’emorragia monetaria non solo è canalizzata dalla Federal Reserve statunitense, ma anche da parte delle Banche Centrali di Cina, Giappone e dell’Eurozona (BCE). Vale a dire, le borghesie finanziarie non hanno altra alternativa, che l’emissione infinita di biglietti. Questo è lo strumento fondamentale di queste borghesie per uscire dalla crisi.
E, di conseguenza, si approfondisce la principale contraddizione inter-imperialista:
Sappiamo che la principale contraddizione inter-imperialista del momento è quella tra gli Stati Uniti e la Cina. Questo nonostante il fatto che il commercio bilaterale tra i due paesi è di circa 450.000 milioni di dollari l’anno, e che quest’anno (2012), come abbiamo già detto, dovrebbe raggiungere i 500.000 milioni di dollari, la maggiore relazione commerciale tra due paesi nella storia dell’umanità. In ciò è sbagliata l’opzione di alcuni analisti che hanno il coraggio di affermare che nella presente congiuntura non vi è un conflitto inter-imperialista, quando questo è chiaramente visibile in tutto il mondo, per cui si parla addirittura dell’inizio di una Terza Guerra Mondiale.
Senza contare che l’accordo strategico russo-cinese rimane forte:
Ciò è dimostrato in particolare nella posizione che i due paesi adottano sulle questioni della Siria e dell’Iran. La reazione di entrambi i paesi continua e avanza associata ai nuovi blocchi che sono cominciati a germogliare, in particolare per l’indebolimento della potenza nordamericana.
In sostanza, vi è un grande movimento di truppe e un’intensa corsa all’armamento che scuotono il mondo. Considerate questo:
Stati Uniti:
Gli Stati Uniti sono il principale istigatore della corsa agli armamenti. Venerdì 9 novembre 2012, il Pentagono ha nuovamente annunciato un nuovo accordo di vendita di armi all’Arabia Saudita per una considerevole quantità di 6.700 milioni di dollari, di cui, tra gli altri, 20 aerei da trasporto C-130 e cinque navi di rifornimento KC- 130. Su questo dobbiamo anche ricordare che alla fine del 2010 già c’era un grande accordo che rasentava i 60.000 milioni di dollari.
Inoltre, dopo che Washington ha deciso alla fine di settembre di quest’anno l’installazione di un radar di difesa missilistica in Giappone, adesso (14/11/2012) vuole installarne un altro (banda C) e un telescopio spaziale in Australia, gli stessi che aiutarono, secondo la stampa internazionale, nel monitoraggio dei lanci spaziali della Cina: “In effetti, possiamo visualizzare gli oggetti che lasciano l’atmosfera o entrano in essa su tutto il continente asiatico” (15).
Inoltre, Stati Uniti e Israele hanno avviato le più grandi manovre di difesa aerea e antimissilistica, le stesse lanciate il 21 ottobre 2012 per la durata di tre settimane, con lo spostamento di armi statunitensi, Patriot e Aegis, e israeliane, Arrow-2 di lunga portata, e Irondohe anti-missili a corto raggio (16).
Russia:
In primo luogo, la Russia ha adottato nel 2010 un programma di sviluppo degli armamenti fino al 2020 per la quale si prevede la consegna alle sue forze armate di “400 missili balistici intercontinentali con base a terra e in mare, otto sottomarini portamissili strategici, circa 20 sottomarini multifunzionali, oltre 50 blocchi di navi da guerra, circa 100 veicoli spaziali di uso militare, oltre 600 aerei moderni, tra cui i caccia di quinta generazione, più di 1.000 elicotteri, 28 complessi di sistemi missilistici S-400, 38 complessi di missili Iskander-M e oltre 2.300 carri armati.”(17).
Il 19 ottobre 2012, la Russia ha lanciato con successo un missile balistico intercontinentale dal sottomarino nucleare “San Giorgio il Vittorioso” dal Mar Ojojsk nella parte più orientale del paese. La nota dice: “Lo scopo del lancio era quello di verificare lo stato di funzionamento delle forze strategiche navali russe nel quadro del piano di addestramento al combattimento” (18).
Pochi giorni dopo, esattamente il 24 ottobre 2012 ha nuovamente realizzato un altro test con successo di un nuovo missile balistico intercontinentale (ICBM) lanciato dal poligono Kapustin Yar, nel sud del paese. La nota dice: “Il missile ha colpito con un’elevata precisione un obiettivo nel territorio del Kazakhstan” (19).
Allo stesso modo, la Russia ha realizzato la più grande esercitazione della sua storia recente con strumentazioni che coinvolgono la sua triade nucleare. E’ successo nella seconda metà di ottobre 2012. “La triade nucleare è costituita da velivoli a lungo raggio e missili nucleari di terra e di mare. Tutto ciò fa parte delle forze nucleari strategiche.” (20). In realtà è stata una risposta inusuale che ha rinfrescato il cervello dei militaristi statunitensi rispetto allo stock di armi nucleari che la Russia ha in suo possesso.
Cina:
La Cina sta compiendo una forte espansione militare che le ha permesso anche di mettere in guardia gli Stati Uniti, senza alcun timore, sul pericolo di scontro per il rischio della militarizzazione dello spazio. Inoltre, bisogna aggiungere a ciò, l’accusa, fondata o infondata, che il Pentagono ha lanciato, nel senso che la Cina si starebbe impossessando della maggior parte delle tecnologie statunitensi concernenti materiale di guerra e di innovazioni nel settore manifatturiero, ciò, affermano, per mezzo dello spionaggio informatico.
Effettivamente la Cina ha iniziato da tempo l’innovazione del suo materiale bellico. In primo luogo, come abbiamo già detto in note precedenti, la Cina ha già messo in pieno funzionamento la sua prima portaerei. Inoltre comincia anche a mettere in servizio i suoi aerei da guerra: pochi giorni fa, il 31 ottobre di quest’anno è stato realizzato il primo volo del nuovo caccia cinese chiamato J-31, che sembra essere superiore al F-16 statunitense. Anche pochi giorni fa, precisamente, il 13 novembre 2012 l’Esercito di Liberazione del Popolo cinese ha mostrato al pubblico il suo missile a lunga gittata FD-2000 (simile al russo S-300) con il suo radar e piattaforma di lancio nella IX Edizione dell’Airshow di Cina 2012 (21). Inoltre, vi sono gli elicotteri W2-10, anticarro con capacità d’attacco terra-aria sviluppato da una impresa industriale aereospaziale situata a Changheen, nella provincia dello Juanhxi, una filiale della corporation per l’Industria dell’Aviazione della Cina (22).
E, cosa più importante, l’incapacità statunitense di affrontare la questione nucleare per la reazione di Russia e Cina nelle guerre regionali:
Certamente vi è un impulso alle guerre regionali. Ad esempio, Sudan contro Sud Sudan, Kosovo contro la Serbia, Armenia contro Azerbaigian, l’Iran contro l’Arabia Saudita e Israele, la Siria contro la Turchia, ecc. Tutto virtualmente sotto arbitrato di Stati Uniti, Russia e Cina. Questo stratagemma è una conseguenza di quanto sopra, cioè l’incapacità statunitense di affrontare la reazione russa e cinese rispetto alle armi strategiche. Di fatto, è una situazione che aggrava i conflitti nel mondo. E, sarà una delle caratteristiche del mondo multipolare che è una realtà dalla fine del 2010, quando si è rotto l’accordo strategico in materia economica tra USA e Cina.
Gli Stati Uniti continuano a scivolare inevitabilmente verso il fascismo:
Infine è necessario avere un concetto completo del passaggio del militarismo americano al fascismo. Per molti questo è un tabù. E per evitarlo si preferisce parlare di teorie complottiste. Una sorta di difesa del sistema imperialista. Tuttavia non è così. Il passaggio del regime statunitense al fascismo è la nota più importante di questa congiuntura.
NOTE:
1.- “Héroe de frente Popular de Liberación de Palestina (Comando General) decapitado por los terroristas”. Notizia pubblicata il 15 novembre 2012, in: Al Mukawama-Resistencia. 
2.- “Duro cruce entre EEUU y la UE”. Notizia pubblicata il 17 settembre 2011, in: Associated Press (AP). 
3.- “La Reserva Federal imprimió 16 billones de dólares para salvar grandes bancos”. Autore: Ernesto Carmona. Articolo pubblicato il 23 ottobre 2012, in: Diario Universal. 
4.- “Airbus entregará hasta 120 aviones a China este año”. Notizia pubblicata il 13 novembre 2012, in Pueblo en Línea. 
5.- “Rusia, Kazajstán y Bielorrusia dan otro paso para formar Unión aduanera”. Notizia pubblicata in: Agencia EFE. 
6.- “Vietnam estudia adherirse a la unión aduanera de Rusia, Bielorrusia y Kazajstán”. Nota pubblicata il 29 luglio 2012, in: Ria Novosti. 
7.- “Putin dice que unión Aduanera de Rusia, Bielorrusia y Kazajstán permitirá formación de Unión Euroasiática”. Notizia pubblicata il 4 ottobre 2011, in: Ria Novosti. 
8.- “La compañía rusa Rosneft se convierte en la petrolera mas grande del mundo”. Autore: Alfredo Jalife-Rahme. Articolo pubblicato il 12 novembre 2012, in: Red Voltaire. 
9.- “Irán, India, Afganistán, Pakistán, China y EEUU, bregan por lograr ventajas en Eurasia: Todo el mundo a bordo en las nuevas rutas de la seda” Autore: Pepe Escobar. Articolo pubblicato il 19 settembre 2012, in: Rebelión. 
10.- “China no paga con la misma moneda: el yuan desplaza con rapidez al dólar”. Notizia pubblicata il 1 settembre 2012, in: Rusia Today. 
11.- “Exclusiva de China: Bancos de china deciden no asistir a reunión del FMI y BM en Tokio”. Notizia pubblicata il 9 ottobre 2012, in spanish.news.cn 
12.- “La economía china desbancará a la de EEUU y la eurozona mucho antes de lo previsto”. Nota pubblicata l’11 novembre de 2012, in: Crisis del XXI. 
13.- “Crece importancia de moneda china desde crisis financiera, opinan expertos de EEUU”. Notizia pubblicata il 23 ottobre 2012, in: Spanish.news.cn 
14.- “La india podría desplazar a Japón como tercera mayor economía mundial”. Nota pubblicata il 20 settembre de 2011, in: www.diariouniversal.net 
15.- “EEUU planea instalar un potente radar y un telescopio espacial en Australia”. Nota pubblicata il 14 novembre 2012, in: Ria Novosti. 
16.- “Israel y EEUU comienzan la mayor maniobra conjunta de defensa aérea”. Notizia pubblicata il 21 ottobre 2012, in: Ria Novosti. 
17.- “El armamento ruso resolverá el problema del escudo antimisiles de EEUU” Notizia pubblicata il 7 ottobre 2012, in: Rusia Today. 
18.- “Rusia lanza un misil balístico intercontinental desde submarino”. Nota pubblicata il 19 ottobre 2012, in Ria Novosti. 
19.- “Rusia prueba con éxito nuevo misil balístico intercontinental”. Notizia pubblicata il 25 ottobre 2012, in: Ria Novosti. 
20.- “Rusia lleva a cabo los mayores ejercicios de la historia de su triada nuclear”. Notizia pubblicata il 20 ottobre 2012, in Ria Novosti. 
21.- “China muestra misil de largo alcance en exposición de medios aéreos” Notizia pubblicata il 13 novembre 2012, in: Spanis.news.cn 
22.- “Aviones de ataque surcan los cielos”. Una nota pubblicata il 14 novembre 2012, in: Pueblo en Línea.