Sergio Romano: “L’Europa è prigioniera della NATO”

da www.geopolitica-rivista.org

sergioromano intervistaIl progetto di uno spazio comune tra Europa e Russia è auspicabile, ma reso impossibile dalla presenza di una NATO strutturata in funzione anti-russa che tiene l’Europa prigioniera della politica USA. Lo sostiene, in un’intervista esclusiva realizzata da Giacomo Guarini e pubblicata in Vent’anni di Russia Sergio Romano, storico, giornalista e diplomatico, considerato uno dei massimi esperti italiani di Russia. Già ambasciatore a Mosca durante gli ultimi anni dell’URSS, oggi è editorialista di varie pubblicazioni (tra cui Il Corriere della Sera e Panorama). Ha insegnato alle università di Milano-Bocconi, Pavia, Sassari, Harvard e della California. Fa parte del Comitato Scientifico di Geopolitica.

Secondo Romano, la priorità della nuova presidenza Putin sarà e dev’essere la modernizzazione economica, per uscire dall’eccessiva dipendenza dall’esportazione di risorse naturali. Tale modernizzazione è una precondizione imprescindibile anche perché il progetto putiniano di Unione Eurasiatica abbia successo.

Commentando i rapporti tra Russia e Cina, l’ex Ambasciatore afferma ch’essi sono eccellenti, ma favoriti dalla comune necessità di arginare la potenza statunitense. Non si può escludere che si tratti solo d’una tregua, e che in futuro la tensione torni a salire. 

Uno dei capitoli su cui Cina e Russia fanno fronte comune è quello relativo a Iran e Siria. Secondo Romano al Cremlino non si desidera un Iran dotato dell’arma nucleare, ma si è consci che una caduta dei governanti a Damasco o Tehran rappresenterebbe una vittoria degli USA. «La Russia – ricorda l’ex Ambasciatore a Mosca – è portata a pensare che ogni vittoria americana si traduca nell’allargamento dell’area in cui gli Stati Uniti sono la potenza dominante. E questo non le piace».

Parlando dei rapporti tra Europa e Russia, Romano ritiene che sia auspicabile uno spazio comune “da Lisbona a Vladivostok”, e che questo progetto sia già proprio alla Germania. Tuttavia, è impossibile realizzarlo «finché esiste una NATO che è evidentemente strutturata in funzione anti-russa»; l’Europa è «in qualche modo prigioniera della NATO», mentre dovrebbe avere «una propria politica estera, distinta da quella degli Stati Uniti».

Lo scudo ABM degli USA è uno dei capitoli più spinosi dei rapporti con Mosca: «Non credo – afferma l’esperto storico e diplomatico – che i russi abbiano completamente torto quando si sentono potenzialmente minacciati da queste basi anti-missilistiche americane».

Venendo ai rapporti italo-russi, Romano non prevede che vi sarà un peggioramento col nuovo governo italiano. Berlusconi «non ha mai messo in discussione veramente la strategia degli Stati Uniti», e comunque Monti ha delle priorità di carattere economico-istituzionale che lo distrarranno dall’intervenire in maniera rilevante sulle relazioni estere.

L’intervista in forma integrale può essere letta in Vent’anni di Russia, il primo numero di Geopolitica.