America Latina e Asia sempre più vicine

di Yohannan Chemarapally,“People’s Democracy” | traduzione a cura di Marx21.it

americalatina voltoDell’articolo pubblicato nel settimanale del Partito Comunista dell’India (Marxista), proponiamo la parte riguardante l’impetuoso sviluppo delle relazioni tra i paesi dell’America Latina e le due grandi potenze dell’Asia, India e Cina.

L’America Latina e la regione caraibica sembrano finalmente uscire dalla lunga ombra degli Stati Uniti. La creazione della Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi (CELAC) nel dicembre dello scorso anno è stato un altro evidente segnale che la regione non si trova più sotto l’influenza politica ed economica degli USA. Per più di un secolo, Washington ha considerato il Sud America come il proprio cortile di casa e ha esercitato liberamente il suo potere installando regimi marionetta e rimuovendo con la forza governi popolari. I “colpi soft” in Honduras nel 2009 e in Paraguay più recentemente, ne sono l’illustrazione. In entrambi casi, presidenti appoggiati dalla Sinistra sono stati rimossi mentre esercitavano ancora il loro mandato, per essere rimpiazzati da politici legati a Washington. L’avvento della CELAC ha rappresentato anche il segnale che, su questioni strategiche della politica estera con cui si confronta la comunità internazionale, gli stati della regione si sforzeranno di costruire un fronte comune.

Alleanza strategica”

Nella seconda settimana di agosto, i 33 membri della CELAC hanno stabilito formalmente relazioni con le due potenze guida dell’Asia – India e Cina. I ministri degli esteri di Cile, Venezuela e Cuba hanno visitato Delhi e Pechino per colloqui ad alto livello con le loro controparti. La loro prima fermata è stata Delhi. Dopo i colloqui, si è convenuto che CELAC e India formeranno una “alleanza strategica”. Ci sarà un incontro annuale tra la presidenza della CELAC e il governo indiano. Gli incontri saranno simili ai vertici annuali India-UE. Entrambe le parti hanno espresso il forte desiderio di rafforzare lo scambio bilaterale.

Il ministro degli esteri del Cile, Alfredo Moreno, ha dichiarato che il commercio annuale della regione con l’India costituisce solo il quattro per cento (il Cile occupa attualmente la presidenza pro-tempore. Cuba la assumerà a gennaio). E’ solo un decimo dello scambio della regione con la Cina. Il ministro cileno ha anche affermato che l’America Latina e i Caraibi hanno estese riserve di petrolio, molti altri minerali e un grande mercato agricolo. Parlando ai media a Delhi dopo l’incontro con la delegazione della CELAC, il ministro degli affari esteri indiano, S.M. Krishna, ha dichiarato che entrambe le parti hanno reagito positivamente all’idea di lavorare insieme “sulle questioni relative alla riforma delle Nazioni Unite, ai cambiamenti climatici e alla situazione economica globale, nell’interesse dei paesi in via di sviluppo”. Krishna ha affermato che l’India e la CELAC hanno “una visione comune degli sviluppi regionali e delle minacce alla pace internazionale e alla sicurezza”.

Il ministro degli esteri venezuelano, Nicolas Maduro, ha detto che, tra gli importanti accordi siglati a Delhi, c’è la decisione di allestire un forum di affari per lo sviluppo economico, un gruppo di lavoro sull’agricoltura e un forum sull’energia. Egli ha definito “storici” gli accordi firmati dal nuovo gruppo regionale e l’India. “E’ straordinario vedere come l’India si sia comportata in questo incontro storico con l’America Latina e i Caraibi”.

L’urgenza di costruire un mondo multipolare

Durante la visita dei tre ministri degli esteri a Pechino, sono stati formalizzati i legami diplomatici tra CELAC e Cina. Le due parti si sono accordate per l’ulteriore rafforzamento dei rapporti commerciali. Il primo ministro cinese, Weng Jiabao, ha offerto alla CELAC cinque miliardi di dollari in assistenza economica e altri dieci miliardi di dollari in prestiti per lo sviluppo infrastrutturale. Anche la decisione di fondare un Forum di Cooperazione Cina-CELAC è stata annunciata nel corso della visita della delegazione CELAC a Pechino. Il Forum creerà le condizioni per lo sviluppo dell’agenda di lavoro per il rafforzamento delle relazioni.

Durante la sua visita a Delhi e a Pechino, il ministro degli esteri venezuelano ha voluto rimarcare l’importanza e l’urgenza della costruzione di un mondo multipolare. Ha detto che il rafforzamento delle relazioni tra la CELAC e le due potenze emergenti dell’Asia accelererà la fuoruscita dall’attuale stato unipolare, in cui il mondo si trova. “Ci stiamo muovendo velocemente verso la formazione di un mondo multipolare, dove la Cina sta già giocando un ruolo molto rilevante in quanto principale potenza emergente”, Maduro ha affermato a Pechino. “L’America Latina e i Caraibi costituiscono un’altra forza emergente, ed entrambe (Cina e CELAC) stanno configurando quello che sarà il mondo futuro”.

A Delhi Maduro aveva detto che la CELAC in quanto organizzazione sta affrontando due importanti sfide: della sua “integrazione” e del “rispetto delle diversità politiche e ideologiche” che esistono nel continente. Il Cile, per esempio, ha un governo di centro-destra. Cuba e Venezuela sono nel numero crescente dei paesi latinoamericani e dei Caraibi che hanno abbracciato un’ideologia di sinistra. “La diversità ideologica in America Latina è una realtà”, ha detto Maduro. La CELAC ha provato che c’è abbastanza spazio perché le diverse ideologie dei governi possano coesistere. Persino prima che la CELAC entrasse in vigore, la regione ha visto altri gruppi politici come Unasur (Unione delle Nazioni Sudamericane) che ha 12 membri e che è stata creata nel 2008 in un incontro a Brasilia, la capitale brasiliana; Mercosur (formata da stati chiave come il Brasile, l’Argentina e ora il Venezuela) e ALBA (Alternativa Bolivariana per le Americhe).

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