Recensione: “Incognita Libia” di Michela Mercuri

di Federico La Mattina | da imesi.org

Michela Mercuri, Incognita Libia. Cronache di un paese sospeso, prefazione di S. Romano, FrancoAngeli, Milano, 2017, 159 pp.

Michela Mercuri, docente di Storia contemporanea dei Paesi mediterranei all’università di Macerata, affronta la questione libica in una prospettiva storica: approccio indispensabile per comprendere le conseguenze delle divergenze di ordine regionale e di natura tribale che, in diverso modo, hanno profondamente influenzato la storia della Libia. Come viene specificato dalla stessa autrice, l’intenzione primaria del libro è quella di fare luce su alcuni aspetti della Libia di oggi (p. 147), paese de facto frammentato che stenta a trovare una vera stabilità. La vicenda libica si inserisce dunque appieno all’interno della crisi che, in modalità differenti in riferimento ai diversi casi ‘nazionali’, ha coinvolto e coinvolge diversi Stati post-coloniali. Nel caso libico il tribalismo gioca un ruolo determinante e la sua importanza nel tessuto politico-sociale del paese è stata sottovalutata ma anche strumentalizzata in occasione della guerra del 2011. Scrive molto opportunamente l’autrice a tale proposito: “Seppure la frammentazione persisteva nella realtà libica – e probabilmente sarebbe riesplosa dopo la fine del colonnello – gli attori internazionali, interessati a una nuova spartizione della fetta petrolifera, hanno accelerato il percorso” (p. 158).

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