di Maurizio Musolino | da www.oltre-confine.it
Oggi 21 marzo, in tutto il Kurdistan (sia questo sotto ilo dominio turco, siriano, iracheno o iraniano) si festeggia come tutti gli anni il Newroz, il capodanno curdo. Una festa eroica e gioiosa che da sempre è diventata l’occasione per riaffermare i diritti del popolo curdo, ad iniziare da quello di essere popolo avendo una propria lingua e una propria cultura.
La popolazione curda paga da decenni la colpa di essere terra ricca di risorse naturali e strategica, ma soprattutto paga la scelta dei grandi di ieri (gli stessi che oggi pretendono di imporre al mondo le loro politiche neocoloniali) – quelli che hanno redatto gli accordi di Sykes Picot – di dividere una popolazione di circa 40 milioni di uomini e donne in diversi stati. Da allora le sofferenze per il popolo curdo non sono mai finite e, specie in Turchia, arrivano a persecuzioni inaudite per impedire a questo popolo di conservare anche solo scampoli della loro identità.