di Tommaso Di Francesco | da il Manifesto
Per capire l’evolversi della crisi libica abbiamo intervistato Angelo Del Boca, storico del colonialismo italiano e massimo esperto internazionale della Libia.
Come giudica il sequestro da parte delle milizie armate del primo ministro libico Ali Zeidan, poi liberato?
È uno scontro di potere. Fa parte del caos nel quale la Libia è caduta dopo la guerra della Nato che ha deposto nel sangue Gheddafi. Non sono assolutamente sorpreso del sequestro. L’anno scorso, quando doveva diventare premier Anwar Fekini, figura di spicco dell’opposizione in esilio (e nipote di Mohammed Fekini protagonista della rivolta contro l’occupazioneitaliana) ho cercato di dissuaderlo. Era restio ai miei suggerimenti, ma recentemente mi ha ringraziato dicendomi: «Mi hai salvato la vita».