La Libia ‘liberata’ dalla Nato ha sempre più l’aspetto di un inferno dantesco. Dopo la ribellione tribale che tre anni fa, con la regia di Unione Europea, Stati Uniti e petromonarchie arabe, ha defenestrato Muammar Gheddafi e il suo regime, la Libia è sprofondata in una lotta intestina di bassa intensità che, lontano dall’attenzione dei media, ha provocato finora diverse centinaia di vittime in scontri tra diversi signori della guerra e bande armate che si contendono il potere e il controllo dei diversi territori.
Ma quel che sta accadendo in queste ore a Bengasi e a Tripoli è qualcosa di assai più grave, una vera e propria guerra civile che vede in campo da una parte l’esercito privato di un ex generale e dall’altra alcune importanti milizie islamiste. Uno scontro per il controllo del potere o, almeno, per quello dei pozzi petroliferi dell’est di uno Stato che non esiste più.