La reputazione macchiata degli Stati Uniti in Medio Oriente

di Igor Siletskiy | da italian.ruvr.ru

Le “relazioni speciali” tra gli Stati Uniti e Israele si stanno rapidamente sfaldando. I media americani lanciano l’allarme: Washington e Tel Aviv, che dapprima avevano agito insieme, ora non sono in grado di concordare né sulla situazione in Siria, né sul programma nucleare iraniano. Inoltre, gli osservatori hanno notato un’intensificazione dei contrasti tra gli stessi ebrei americani, che sono divisi tra sostenitori e oppositori del legame con il governo israeliano di centrodestra. Sembra che gli Stati Uniti abbiano perso la loro posizione di garante della stabilità in Medio Oriente. 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di salvare il mondo da un “cattivo affare” con l’Iran. Così viene definito a Tel Aviv le proposte di Teheran sul programma nucleare, che sono state discusse alla fine della scorsa settimana a Ginevra. In realtà, Netanyahu ha mantenuto la sua promessa: i “Sei” ancora una volta non sono riusciti a trovare un accordo con l’Iran. Sebbene gli Stati Uniti a Ginevra avessero inviato persino John Kerry, e l’entourage dal segretario di Stato avesse espresso la propria convinzione che questa volta avrebbe funzionato.


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