Compagne e compagni,
Ringrazio la federazione della sinistra italiana per l’invito apartecipare a questa grande e meravigliosa manifestazione nazionale e vi porto un caloroso saluto dal nostro popolo in Palestina occupata e nella Diaspora ovunque esso si trovi, in nome della Comunità Palestinese di Roma e delle Comunità in Italia; ma soprattutto degli Italiani di origine Palestinese che vivono in Italia. Innanzitutto per noi Palestinesi; difendere la democrazia e la giustizia in Italia è come difendere la democrazia, la giustizia, l’autodeterminazione e la sovranità nazionale Palestinese in Palestina.
Compagne e Compagni,
Israele da tempo continua a vivere in un stato di allerta e profonda crisi politica, per la sua natura di regime basato sulla discriminazione di razza e di religione. In questi giorni ha raggiunto la composizione di un governo di unità nazionale sionista,in cui partecipano numerosi militari che le loro mani sono stati macchiati di crimini di guerra e contro l’umanità nei confronti del popolo Palestinese. Tale composizione era possibile e prevista solo in previsione di una orribile offensiva militare preventiva contro la striscia di Gaza, il sud del libano e con molta probabilità, secondo molti osservatori, potrebbe espandersi all’Iran. Questa prospettiva Israeliana desta molta preoccupazione e un gigantesco allarme in medio oriente e continua a suscitare molte preoccupazioni in Italia, in Europa e negli USA.
Questa nostra preoccupazione si aggiunge a quella della negazione Israeliana al nostro diritto all’autodeterminazione, al ritorno, alla libertà e alla sovranità nazionale. Tutto ciò si aggiunge alla nostra preoccupazione per la vita dei nostri detenuti, in sciopero di fame dal 17 Aprile scorso nelle carceri Israeliane.
L’inviato dell’ONU aveva denunciato, senza mezzi termini, l’orrore delle prigioni Israeliane,dove ai detenuti Palestinesi viene negata la libertà in assenza di accuse precise.
Come italiano infine considero la frase del premier Monti ad una cena presso l’ambasciata Israeliana a Roma, una posizione inaccettabile e offensiva al popolo Palestinese: (Quando sei sicuro di fare fiorire il deserto, puoi aver fiducia nel futuro); forse dimentica il nostro premier le centinaia di alberi d’olivo che vengano incendiati e interi campi agricoli distrutti per mano dei coloni armati che stanno sfigurando interi terreni e paesaggi naturali, mirando ad impossessarsi della nostra terra, quindi costringerci ad una nuova NAKBA ,che il nostro popolo sta commemorando questi giorni per non dimenticare la nostra catastrofe e per ricordare la nostra memoria storica del 15 Maggio 1948.
Noi Comunità Palestinesi in Italia chiediamo al governo italiano, alla comunità europea e alla comunità internazionale e a tutti gli uomini liberi nel mondo ad adoperarsi per il rilascio immediato dei nostri detenuti in assenza di accuse verificabile in base agli standard processuali internazionali, e che tutti i prigionieri abbiano il diritto alle curi da medici indipendenti, alle visiti dei familiari e loro avvocati, e che vengano trattati in quanto scioperanti e non puniti per aver iniziato lo sciopero della fame; come è stato annunciato dai governanti Israeliani.
Vogliamo ribadire ancora una volta il diritto al ritorno dei profughi alle loro case e proprietà in base alla decisione 194 del 1948, che è stata riaffermata137 volte all’assemblea dell’ONU, il diritto all’autodeterminazione alla sovranità e all’indipendenza nazionale.
W l’Italia. W la Palestina.
W la solidarietà Italiana ed internazionale con il popolo Palestinese. Palestina libera.