Il progetto del Grande Israele non è mai stato abbandonato

gaza soldati israeleIntervista a Nedal Fatou, dirigente del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (FDLP)

da http://www.avante.pt

Traduzione di 
Marx21.it

Il Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (FDLP) è una delle organizzazioni storiche della resistenza all’occupazione sionista. Il suo dirigente Nedal Fatou ha commentato la situazione nel suo paese e le prospettive di lotta.


Come stanno affrontando i palestinesi della Cisgiordania la minaccia israeliana di annessione di parte della Cisgiordania?

Tenendo presente che l’annunciata annessione di una parte della Cisgiordania mira a prevenire la creazione dello Stato di Palestina, la prima iniziativa è stata quella di consultare i palestinesi e le loro organizzazioni. Una prima azione, intrapresa a maggio dalla leadership politica palestinese, è stata l’annuncio dell’interruzione della collaborazione tra l’Autorità Nazionale Palestinese, da un lato, e Israele e gli Stati Uniti d’America, dall’altro, sui temi della sicurezza. Questa è una delle condizioni degli Accordi di Oslo, contro cui si ritrovano alcune organizzazioni della resistenza.

Per il FDLP, quanto si dovrà attendere perché Israele inizi l’occupazione?

Israele ha un progetto strategico, che è la creazione del Grande Israele. In questo senso, mira sempre a ostacolare ogni passo verso la pace. Inoltre, ci sono due letture da fare: le questioni religiose e la presenza e il controllo israeliano sulla regione, da un lato, e, dall’altro, il fatto che Israele è uno stato funzionale e ben organizzato, che funge da punta di diamante dell’imperialismo in Medio Oriente. Questo progetto non è mai stato abbandonato, nonostante la recente “normalizzazione” dei rapporti tra Israele e alcune dittature del Golfo, promossa dagli Usa, e le dichiarazioni di Netanyahu.

In che modo la posizione dell’amministrazione Trump può aver contribuito a questa nuova ondata di occupazione della Palestina?

Trump, che è salito al potere sostenuto da una massa di votanti che credono nel Grande Israele, ha preso molte decisioni contro il popolo palestinese, la più importante delle quali è stata l’offerta di Gerusalemme come capitale definitiva di Israele … Però il problema non è Trump, ma l’imperialismo, chiunque stia alla Casa Bianca. Il sostegno a Israele è fondamentale per qualsiasi candidato, poiché la lobby sionista è fondamentale per raggiungere la presidenza degli Stati Uniti.

Quali percorsi vedi per la liberazione della Palestina?

L’ultimo accordo raggiunto tra le organizzazioni palestinesi punta a un ritorno alla lotta, a tutte le forme di lotta, al confronto con le autorità israeliane. Questo è molto importante, poiché offre più vita e più ossigeno alla resistenza contro l’occupazione, il sionismo, il progetto imperialista per la regione. Affinché questa resistenza aumenti, è necessario un programma, un consenso, un coordinamento e per fare questo si incaricheranno i Comitati per il Coordinamento della Lotta Popolare.

Quali sono le priorità immediate dell’azione del  FDLP?

La cosa più importante è ottenere un consenso su come continuare la lotta e lavorare duramente per porre fine alla divisione tra i palestinesi. Stiamo anche cercando di fare in modo che le formazioni arabe progressiste contribuiscano a unire le forze e a difendere la causa palestinese, combattendo questa “normalizzazione” delle relazioni tra Israele e diversi paesi arabi sponsorizzati dagli Stati Uniti. Chiediamo il ritorno dei profughi palestinesi e denunciamo la situazione dei prigionieri palestinesi in Israele e le violazioni dei diritti umani da parte di Israele.