Il grido dei siriani: “Resteremo nel nostro Paese! Non molleremo mai!”

da www.siriapax.org

Intervista a Naman Tarcha, che oltre ad essere un giornali­sta è anche un ricercatore ed esperto in mass media arabi, oltre a collaborare con diversi canali TV italiani…

La popolazione di Aleppo è sotto assedio dal 2012, ma resiste fiera­mente. Com’è la vita di tutti i giorni?

“Ad Aleppo, dove c’è tuttora la mia famiglia, si vive sotto assedio dei ri­belli/ terroristi moderati, quelli per intenderci appoggiati dai governi europei, che occupano una parte del centro storico, da dove partono tutti i giorni razzi e mortai sulle zone re­sidenziali, sotto il controllo del go­verno. Negli ultimi giorni questi attacchi si sono intensificati, tante vittime, famiglie intere, anziani, donne e bambini, ma che la mac­china mediatica non cita né men­ziona. Il giorno dopo della tragica morte del bambino annegato, sono rimasti uccisi in un attacco dei ter­roristi 13 bambini, ma sui nostri media nessuna notizia. Anzi se si parla di queste vittime, si tende a dire che vivono sotto i bombarda­menti di Assad, ingannando il let­tore. La vita quotidiana è la questione più grave, i ri­belli continuano a colpire le centrali elettriche e idri­che, lasciando gli aleppini senza corrente e senza acqua, per mesi. 

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