Assemblea nazionale Fiom-Cgil 10-11 maggio 2012
Ordine del giorno: messaggio di solidarieta’ alla lotta dei prigionieri politici palestinesi nelle carceri israeliane
L’ Assemblea delle delegate e delegati della FIOM, riunita il 10 e 11 maggio 2012 per decidere le risposte ai gravi attacchi al lavoro e alla contrattazione collettiva, delle politiche del Governo e della Confindustria, intende mandare un messaggio di solidarietà alla resistenza nonviolenta dei
prigionieri politici palestinesi nelle carceri israeliane, attualmente circa 5.000. Dal 17 aprile 2012 oltre 2500 sono in sciopero della fame. Due di loro, Bilal Diab di 27 anni e Taher Halahla, di 33 anni, i primi ad iniziare 74 giorni fa, sono a rischio di morte. Le loro petizioni sono state respinte dalle Autorità israeliane. Altri sei sono in sciopero da oltre 40 giorni e la loro salute si deteriora rapidamente.
Le ragioni della protesta sono:
– Contro la detenzione amministrativa: arresto a tempo indefinito, senza imputazioni, senza processo e senza la possibilità di nominare un difensore. Come sostiene Amnesty International si tratta di una pratica che viola la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici. Essa è inoltre condannata dalla 4a Convenzione di Ginevra e dalla Convenzione europea sui diritti umani.
– Contro le condizioni inumane di prigionia, inclusa la tortura, – come denunciato dalle organizzazioni per i diritti umani palestinese (Addameer) e israeliana (B’tselem) -, l’isolamento, la negazione delle visite dei familiari e di medici indipendenti.
L’assemblea delle delegate e delegati della FIOM, esprime la propria solidarietà a questa lotta, denuncia il silenzio quasi totale dell’informazione e l’immobilità del Governo italiano e delle istituzioni Europee, chiede che essi si attivino con urgenza affinché i prigionieri a maggior rischio
vengano immediatamente ricoverati in strutture ospedaliere adeguate e perché vengano date risposte positive alle richieste dei prigionieri. Ci sentiamo parte e sosteniamo quindi, questa lotta per i diritti umani, per il rispetto del diritto internazionale, come sosteniamo tutte le forme di resistenza nonviolenta all’occupazione militare israeliana e alla sua politica coloniale e di apartheid.
Approvato all’unanimità