L’Ucraina sta facendo la furba o ha attaccato i sistemi di allarme rapido della Russia con l’approvazione americana?

di Andrew Korybko

da https://korybko.substack.com

Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

Le relazioni tra Russia e Stati Uniti si sono ulteriormente deteriorate alla fine di maggio a seguito di tre eventi. In primo luogo, gli Stati Uniti hanno dato il via alle danze consentendo all’Ucraina di utilizzare le proprie armi per colpire obiettivi all’interno della Russia, poi la Polonia ha dichiarato che gli Stati Uniti colpiranno tutte le forze russe nella zona dell’operazione speciale se Mosca utilizzerà le armi nucleari e, infine, il Presidente Putin ha segnalato che si aspetta un’escalation del conflitto da parte della NATO entro l’estate. Tutto questo è già abbastanza grave, ma è reso ancora peggiore da ciò che ha appena fatto l’Ucraina.

La Russia ha confermato che l’Ucraina ha colpito almeno uno dei suoi sistemi di allarme nucleare, mentre Kiev sostiene di averne preso di mira un secondo, più profondo, nell’entroterra, cosa che non è stata (ancora?) confermata. Queste strutture rilevano i missili balistici intercontinentali in arrivo, del tipo che potrebbero essere lanciati dagli Stati Uniti nello scenario di first strike, consentendo così alla Russia di prepararsi a un inevitabile risposta. Non hanno nulla a che fare con il conflitto ucraino, tutto a che fare con la stabilità strategica.

Secondo quanto riferito, entrambi gli allarmi rimangono operativi, ma questo rappresenta comunque uno sviluppo senza precedenti, poiché mai prima d’ora un Paese ha preso di mira sistemi di questo tipo, accecarlo anche solo parzialmente in caso di first strike darebbe alla parte attaccante un enorme vantaggio. L’ulteriore deterioramento delle relazioni tra Russia e Stati Uniti, avvenuto indipendentemente da questo sviluppo, ha portato le tensioni al livello più alto dai tempi della crisi dei missili di Cuba, quindi non poteva arrivare in un momento peggiore.

La domanda più importante al mondo in questo momento è se l’Ucraina si stia comportando in modo disonesto, forse per provocare una crisi come quella sopra descritta nella speranza di costringere la Russia a ritirarsi da almeno una parte del territorio che Kiev rivendica come proprio, o se questo sia stato fatto con l’approvazione americana. La notizia riportata dal Washington Post, secondo cui i funzionari statunitensi sono preoccupati per ciò che l’Ucraina ha appena fatto, dà credito alla prima ipotesi, ma potrebbe trattarsi solo di disinformazione per scopi di plausibile. negazione.

Allo stesso tempo, però, vale la pena ricordare come l’Ucraina abbia sfidato le richieste pubbliche degli Stati Uniti di non colpire le raffinerie di petrolio russe. L’amministrazione Biden non vuole che il prezzo salga in vista delle elezioni di novembre, ma Zelensky ha comunque ordinato alle sue forze di colpire le raffinerie. Ciò è avvenuto anche nel corso dello stallo del Congresso su ulteriori aiuti all’Ucraina, risoltosi poco dopo che questi attacchi sono diventati problematici. Non sarebbe quindi inaudito che l’Ucraina si comportasse di nuovo in modo disonesto.

Inoltre, il Financial Times ha riferito che “alcuni funzionari ucraini dicono che (i legami con gli Stati Uniti) hanno toccato il fondo” a causa delle suddette restrizioni sulle raffinerie di petrolio russe e della “paranoia” di Zelensky (come l’ha descritta uno dei presunti insider ucraini) sulle intenzioni degli Stati Uniti. È anche offeso dal fatto che Biden non parteciperà ai prossimi “colloqui di pace” in Svizzera dopo averli snobbati per una raccolta di fondi, cosa che lo ha spinto a inviare una nota in cui ordinava ai funzionari di criticare il leader statunitense.

Tuttavia, l’approccio migliore per la Russia sarebbe presumere che l’America abbia almeno tacitamente approvato gli attacchi dell’Ucraina ai suoi sistemi di allerta precoce, poiché questo pensiero è in linea con la tendenza all’escalation dell’ultima settimana. Dopotutto, se la NATO nel suo complesso o almeno una “coalizione dei volenterosi” di questa alleanza iniziasse un intervento convenzionale in Ucraina, potrebbe spingere la Russia a usare le armi nucleari tattiche per autodifesa, per fermare questa forza d’invasione se attraversasse il Dnieper e minacciasse le nuove regioni.

In tal caso, gli Stati Uniti potrebbero colpire convenzionalmente tutte le forze russe nella zona dell’operazione speciale, come la Polonia ha dichiarato di voler fare, o semplicemente andare al sodo lanciando un primo attacco nucleare che potrebbe essere facilitato dal suo proxy ucraino che effettua altri attacchi contro i suoi sistemi di allarme rapido. C’è anche la possibilità che altri attacchi di questo tipo possano semplicemente precedere un primo attacco nucleare da parte degli Stati Uniti prima di qualsiasi intervento convenzionale della NATO, se i responsabili decidono che uno scambio sarebbe inevitabile.

Non si può quindi escludere che l’Ucraina stesse sondando la sicurezza dei sistemi di allerta precoce della Russia su ordine del suo patrono americano, in preparazione dello scenario peggiore, da cui la saggezza del consiglio di Dmitry Suslov al suo Paese di effettuare un test nucleare “dimostrativo”. Questo influente esperto del Consiglio russo per la politica estera e di difesa ha fatto tradurre e ripubblicare la sua proposta politica da RT, che l’ha portata all’attenzione mondiale con l’intento di dare un segnale agli Stati Uniti.

I lettori ricorderanno che RT ha pubblicato lo scorso giugno la proposta del collega di Suslov, Sergey Karaganov, che spiegava perché la Russia avrebbe dovuto bombardare l’Europa per scoraggiare gli Stati Uniti in Ucraina. Quest’ultima proposta è molto più pratica e non comporta alcun rischio di scatenare la Terza Guerra Mondiale, inoltre potrebbe rappresentare un finale appropriato per le esercitazioni con armi nucleari tattiche che la Russia ha appena effettuato. Queste ultime sono state ordinate per dissuadere gli Stati Uniti, ma viste le continue escalation, potrebbe essere necessario un segnale più forte.

La risposta della Russia alla domanda se l’Ucraina sia stata disonesta nell’attaccare i suoi sistemi di allerta precoce o se ciò sia stato fatto su ordine dell’America determinerà la sua risposta a qualsiasi intervento convenzionale della NATO in Ucraina. La prima ipotesi potrebbe vedere la Russia aspettare che una forza su larga scala attraversi il Dnieper per usare le armi nucleari tattiche, mentre la seconda potrebbe spingerla a lanciare un primo attacco nucleare contro gli Stati Uniti prima dell’inizio dell’intervento, in modo da prevenire il primo attacco nucleare che la Russia potrebbe credere che gli Stati Uniti stiano pianificando.

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