
di Andrew Korybko
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
La stragrande maggioranza del popolo polacco è solidale con l’Ucraina rispetto alla guerra per procura della NATO contro la Russia che si sta svolgendo attraverso il territorio dell’ex Repubblica Sovietica. Inoltre, considera gli ucraini come un popolo affine. Di conseguenza, la maggior parte dei polacchi è politicamente russofoba nel senso che odia la potenza mondiale appena rinata, mentre altri sono russofobi nel senso bigotto del termine, discriminando il popolo russo. Questa mentalità li ha sempre portati a fidarsi dell’Ucraina.
Tale fiducia è stata tradita, tuttavia, a seguito della pericolosa teoria cospirativa anti-russa di Kiev che incolpa Mosca per il missile che si è schiantato in territorio polacco martedì sera. In realtà, come ha detto lo stesso Biden agli alleati del suo Paese, secondo una fonte della NATO che ha informato la Reuters, il missile era un missile di difesa aerea ucraino che ha avuto un malfunzionamento prima di attraversare il blocco anti-russo dove ha finito per uccidere due polacchi.
Zelensky e il suo Ministro degli Esteri si sono messi d’accordo per architettare l’ormai screditata teoria del complotto che sostiene che la responsabilità sia della Russia, nel disperato tentativo di ingannare la NATO per far scoppiare la Terza Guerra Mondiale. Non c’è mai stata alcuna possibilità di successo, ma il fatto che questo complotto attraverso una false flag per innescare un’apocalisse nucleare sia stato tentato la dice lunga sull’instabilità psicologica dei funzionari ucraini. Non solo, ma serve anche a far aprire gli occhi al popolo polacco che finora si era sempre fidato dell’Ucraina.
Non solo è stato detto che la Russia aveva appena attaccato il loro Paese, il che ha crudelmente innescato ricordi storici molto dolorosi della Polonia, ma si è scoperto che si trattava solo di una fake news destinata a scatenare la Terza Guerra Mondiale. Ancora peggio, il loro “alleato” ucraino voleva che la Polonia desse inizio a questa apocalisse nucleare, nella falsa aspettativa che le sue forze armate avrebbero agito sulla base delle loro parole senza averle prima verificate, attaccando così subito la Russia.
Questo comportamento non si addice a un “alleato” e in realtà ha messo in luce la verità “politicamente scomoda” che Kiev è diventata così arrogante a seguito del sostegno incondizionato che il popolo polacco e il suo Stato le hanno dato, e la sua leadership pensava di poterlo manipolare per provocare una crisi nucleare. La Polonia dovrebbe essere lodata per aver avuto il buon senso di mettere in dubbio la veridicità delle affermazioni di Kiev, evitando così la trappola che il suo “alleato” le aveva teso attraverso la sua ultima propaganda cospirativa contro la Russia.
Kiev ha fatto male i conti aspettandosi che la russofobia che pervade la società polacca e il suo apparato decisionale portasse il suo patrono a mettere in moto la più pericolosa sequenza di eventi della storia. Fortunatamente non è successo, ma non si può ignorare il proverbiale elefante nella stanza: Kiev ha crudelmente innescato il ricordo del trauma storico del popolo polacco, ha tentato di manipolare la sua leadership e ha quindi indiscutibilmente tradito la totale fiducia di cui godeva in quel Paese.
Questa constatazione oggettiva non significa però che la Polonia scaricherà l’Ucraina, ma che sarà più cauta nel dare per scontato tutto ciò che Kiev dice. Il ruolo di prima linea di Varsavia nel condurre la guerra per procura della NATO contro la Russia attraverso il Paese vicino non cambierà, dal momento che la sua leadership prevede che il conflitto ucraino serva come mezzo per stabilire una “sfera di influenza” regionale in tutta l’Europa centrale e orientale.
La società polacca potrebbe però reagire in modo diverso, poiché l’illusione dell’innocenza ucraina è appena stata infranta. Anche i più russofobi potrebbero ora mettere in discussione tutto ciò che Kiev dice e i polacchi potrebbero persino porre domande “politicamente scomode” su ciò che è stato detto loro in precedenza su questa guerra per procura. L’Ucraina non avrebbe mai dovuto tradire la loro fiducia, ma poiché lo ha fatto nel modo più drammatico possibile, ora è costretta ad affrontarne le conseguenze.
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